LA SCUOLA DELL’ INFANZIA “PIO XII” DI FERRARA COMPIE CINQUANT’ANNI!

Fabrizia Antinori

 

Questa Scuola, voluta dalla Cassa di Risparmio di Ferrara e affidata alla gestione dell’Istituzione Teresiana, è situata in un  quartiere periferico, denominato “Barco”.  A questo punto, per i non-ferraresi (o anche per quanti non conoscono la storia del proprio territorio, come capita spesso), è necessario offrire qualche informazione.

 

  

 Un po’ di storia

 

La storia della Ferrara attuale s’inquadra nel passaggio dall’età comunale all’età delle Signorie, tormentato dalle alterne vicende belliche con Milano, Venezia, Firenze, Napoli, l’Impero e lo Stato Pontificio.

In queste vicende la famiglia d’Este assume un ruolo sempre più importante, fino a veder riconosciuta la sua signoria su Ferrara. Nel 1391 ottiene una Bolla pontificia che autorizza l’istituzione di una Università, alla quale furono chiamati ad insegnare illustri studiosi. La fine del ‘300 e la prima metà del ‘400 vedono anche il consolidarsi del prestigio della corte estense, non più solo per eventi bellici, ma per il culto della letteratura, della filosofia, della scienza e delle arti, delle quali abbiamo testimonianza nei nostri curricoli scolastici, e in particolare per l’architettura che ha reso la città quella che ancora oggi ha un fascino particolare e attira molti turisti da ogni parte del mondo. Il centro di Ferrara, con il suo splendido Castello, comincia a configurarsi proprio in questo periodo, caratterizzato da un’atmosfera di pace, dovuta all’abilità diplomatica di Borso d’Este, per la quale egli riceve finalmente il titolo di duca sia dall’Imperatore che dal Papa.

A Borso succede Ercole I, che deve affrontare una dura guerra contro Venezia e lo Stato pontificio, interessati ad estendere il loro potere rispettivamente  sul Polesine e sulle saline di Comacchio. La pace si raggiunge con il ritiro del Papa e la rinuncia di Ercole I al Polesine, in favore di Venezia. Con la pace inizia l’epoca più fiorente del ducato estense, sia dal punto di vista culturale che da quello urbanistico. Con quella che viene chiamata l’“addizione erculea” la città si espande, mantenendo e inserendo ampi spazi verdi  al suo interno, che ancora oggi costituiscono una caratteristica raramente riscontrabile in altre città.

E con Ercole I ha inizio anche la storia del Barco.

Infatti, appena fuori delle mura, si trovano vasti territori disabitati e devastati dalle continue guerre, pestilenze, carestie. Nella zona Nord viene, però, riservato un territorio di ville estensi, chiamato Belfiore,  destinato agli ospiti delle numerose feste e dei ricevimenti. Il duca acquista poi dai privati numerosi appezzamenti di terreno, dalle mura  al ponte di Lagoscuro, trasformandoli in una delle sue “delizie”, un grande parco, destinato alla caccia e ai giochi per il passatempo degli ospiti: nasce il Barco (sinonimo di Parco).


2. La storia cambia
3. E la storia continua