Covadonga (1906-1913)

Basilica Covadonga

Nel 1906 fu nominato canonico della Basilica di Santa Maria di Covadonga (Asturie), nella zona montana del nord della Spagna, dove visse fino al 1913.

Dinanzi a circostanze e ambienti diversi rispetto alla sua natia Andalusia, non modificò il suo atteggiamento. Attento, per esigenza della sua fede, al nuovo ambiente in mezzo al quale viveva, si preoccupò innanzi tutto dei numerosi pellegrini che giungevano al Santuario. Pubblicò libri ed opuscoli per la loro formazione cristiana come Plan de vida, En provecho del alma e Para los niños. Nell'opuscolo Visita a la Santina dava dei suggerimenti per il periodo che rimanevano nel Santuario, e con i cinque fascicoli dal titolo La Voz del Amado cercava di aiutarli a pregare con testi della Sacra Scrittura. Li esortava pure alla comunione frequente e a dedicare tempo alla preparazione e al ringraziamento, secondo gli orientamenti pastorali dell'epoca.

Durante questi sette intensi anni di Covadonga comprese via via in profondità quello che aveva incominciato a percepire a Guadix: l'importanza della funzione sociale dell'educazione e, di conseguenza, la necessità che i maestri fossero ben preparati professionalmente, vivessero la loro fede in modo coerente e responsabile, fossero solidali e sapessero cooperare.

I suoi frequenti soggiorni a Madrid, passaggio obbligato dei suoi viaggi a Linares, e la vicinanza a Oviedo, con una prestigiosa Università, e a Gij6n, con un importante porto aperto all'Europa e all'America, ampliarono il suo orizzonte e le sue conoscenze. Giunse così a captare, con grande profondità, i problemi concreti del rapporto tra fede e scienza che incidevano in modo decisivo nel campo della scuola. Negli articoli che pubblicò in quel tempo sulla stampa, che furono raccolti poco dopo in un opuscolo intitolato "Alrededor de un proyecto", analizzò questi problemi.

In quello stesso periodo nasceva, a partire da diverse isolate esperienze, la pedagogia scientifica, e lo Stato, da parte sua, tentava di rendersi responsabile della scuola, prima principalmente in mano alla Chiesa.

Quella di Covadonga fu una tappa decisiva della sua biografia, durante la quale maturò il suo ideale apostolico ed educativo, orientato alla formazione degli educatori.

Nei suoi lunghi spazi di preghiera, "guardando la Santina", approfondì il mistero dell'Incarnazione del Verbo e la partecipazione dei credenti nel mistero della Redenzione. Dalla sua identificazione con Cristo Crocifisso e dalla riflessione sulla realtà, che progressivamente andava scoprendo, nacquero nuovi progetti. Per tradurli in pratica scrisse e pubblicò articoli ed opuscoli programmatici, come il conosciuto Ensayo de Proyectos Pedagogicos, il Simulacro pedagogico e il Diario de una Fundacion nei quali ebbe la chiaroveggenza e l'audacia di proporre un ampio piano di formazione e coordinamento degli insegnanti, coordinamento che poco dopo diede luogo alla Federazione Nazionale di Maestri Cattolici.

Inoltre, disposto sempre a "cominciare facendo", dal 1911 fondò "Accademie per studentesse delle Magistrali, Centri Pedagogici e Riviste che diedero inizio all'Istituzione Teresiana. Per le "Accademie" scrisse: Avisos Espirituales de Santa Teresa de Jesus, selezione dalle sue opere in 20 brevi capitoli, e Consejos alle Professoresse ed alle Alunne, future maestre, dove vengono abbozzate le linee pedagogiche che avrebbe sviluppato successivamente.


1. Linares (1874-1894)

2. Guadix (1894-1905)

3. Covadonga (1906-1913)

4. Jaén (1913-1920)

5. Madrid (1921-1936)