50 Anniversario della presenza dell'Istituzione Teresiana e della Scuola dell'Infanzia Pio XII a Ferrara
Grande festa, in un clima coinvolgente e familiare, il 2 e 3 ottobre al Barco di Ferrara per ricordare i 50 anni di vita della Scuola Materna, ora Scuola dell’infanzia, Pio XII e i 50 anni di presenza dell’Istituzione Teresiana a Ferrara.
Sabato sera (2 ottobre), appuntamento alla biblioteca comunale “G. Bassani” per l’inaugurazione della mostra fotografica “ 50 anni: un bel tratto insieme” e la rappresentazione teatrale: “Alice nel paese delle storie”.
Il sindaco di Ferrara, vv. Tiziano Tagliani, con la presenza del Vicario Generale, mons. Antonio Grandini e la partecipazione di oltre 200 “amici” ha inaugurato la mostra fotografica, “sfogliando” con interesse questo grande album di famiglia, curato con passione e fatica da Carla Smanio, ricco di istantanee che hanno documentato le molteplici attività della scuola e di quanto le gira intorno.
Subito dopo sono scesi in scena genitori di allievi ed ex allievi che, come avviene da oltre 30 anni in occasione del carnevale, hanno dato vita, con grande successo, ad un’originale rappresentazione teatrale, riportando alla ribalta “attori” e personaggi di tante storie realizzate nel corso degli anni per far divertire i bambini e non solo. Alla fine, mentre ancora scrosciavano gli applausi, la “compagnia teatrale”, indossata una maglietta con la scritta: PIO XII 50 anni, ha chiamato sul palco Franca e Carla, insieme a Maddalena per consegnare una targa in segno di ringraziamento collettivo per l’opera svolta dalla scuola e dall’Istituzione Teresiana in mezzo secolo di presenza. Dopo i saluti e gli
abbracci tutti a casa.
Il pomeriggio di domenica (3 ottobre), nelle aule della scuola è stato il momento delle testimonianze.
Ha iniziato Daniela Corinaldesi, che negli anni ottanta ha vissuto per un lungo periodo nella casa di Ferrara, sottolineando come l’esperienza di accoglienza, di didattica attiva, di coinvolgimento delle famiglie e di preghiera realizzata al “Barco”, sia un frutto degli insegnamenti e della spiritualità di san Pietro Poveda che diceva: “mano all’opera, tutti possiamo fare qualcosa e chi non può fare niente, può pregare”.
Poi è intervenuto don Emanuele Zappaterra, ex alunno della scuola, che insieme a flash di ricordi ed aneddoti ha sottolineato come proprio in quegli ambienti tra scuola e catechismo sono sorti in lui i primi germi della vocazione “pretesca”, grazie anche alla pazienza ed all’opera lungimirante delle maestre.
E’ stata poi la volta di Dario Maresca che ha raccontato il suo stupore di bambino nel vedere in una stessa struttura la scuola, la casa delle maestre e la cappella dove si andava a pregare anche insieme ai genitori ed ai loro amici, da cui allora la domanda: “ma questa è una casa, una scuola o una chiesa?”, rilevando, oggi, che proprio questa unità è la ricchezza più grande di “questo luogo”.
Chiara Marchesini, anche a nome di tanti altri genitori, ha ricordato, non senza un pizzico di commozione, come in queste mura avesse imparato a pregare ed insieme, in un percorso di educazione permanente, ad affrontare il difficile “mestiere” di genitore. Ha poi confessato la benevola invidia, sua e del marito, nei confronti dei figli che hanno avuto la fortuna di vivere un’esperienza di scuola dell’infanzia così viva, stimolante e ricca di valori. Infine ha ricordato come in questa struttura, tra la fine degli anni 70 ed inizio degli anni 80, avesse preso vita, con incontri di preghiera, uno dei primi gruppi famiglia diocesani, che ancora oggi si ritrova di tanto in tanto fra le mura della scuola.
E’ poi intervenuta Lucia Frabetti, che a ricordo della sua personale esperienza, ricca di tanti momenti felici e significativi che l’hanno poi accompagnata nella vita, ha regalato a tutti una sua poesia, “Il mio indimenticabile tratto insieme”.
Dopo queste testimonianze, mentre la Franca Nigliazzo curava con attenzione che tutto si svolgesse nel modo migliore, la sala si è trasformata in chiesa per la concelebrazione eucaristica presieduta dal parroco del “Barco” insieme a 6 sacerdoti da sempre vicini e partecipi della vita della scuola.
La festa si è chiusa con un rinfresco in giardino; anche qui la collaborazione dei genitori è stata fondamentale prima per illuminare ed attrezzare il giardino, poi per allestire il buffet. Non sono mancate, come da tradizione, gustosissime torte preparate da mamme e nonne. E’ stata l’occasione per conoscere le tante rappresentanti dell’Istituzione presenti, per scambiare un po’ di chiacchiere tra “vecchi amici”, aggiornandosi su cosa facessero i propri figli, guardando con stupore quei bambini cresciuti e quelli più piccoli che per rendersi anche essi utili, con un grembiule da cameriere, giravano tra i “grandi” servendo le varie portate.
A tarda serata le luci si sono spente e si è tornati a casa, non senza aver buttato in campo idee per nuove iniziative perché il cammino continua con tanta voglia di fare ancora qualche tratto insieme.
Ennio Maresca
22 Ottobre 2010