“Ho qualcosa da dirti…”
i giovani del MIT incontrano Pedro Poveda
Santa Maria de Los Negrales (nei pressi di Madrid), mercoledì 17 agosto 2011.
Nell’ambito delle celebrazioni previste per la “Giornata Mondiale della Gioventù”, oggi – per i giovani appartenenti ai movimenti giovanili dell’Istituzione Teresiana – è una giornata speciale: questo, infatti, è anche l’Anno Centenario della fondazione dell’Istituzione e, approfittando della “coincidenza”, è stata prevista una giornata di festa, per tutti coloro che – volendo prendere parte all’incontro con il Papa – sono convenuti qui in Spagna, da tutte le parti del mondo dove l’I.T. è presente (cfr., su questo stesso sito, la testimonianza di uno di loro, appartenente al MIT Giovani, con riferimento anche a questa giornata).
La festa si celebra – e non poteva essere diversamente – in questo luogo particolare (un “luogo sacro” per i membri dell’Istituzione e non solo, come ama dire la Direttrice Generale, Loreto Ballester), dove si sono svolte le ultime Assemblee Plenarie e Generali, dove si tengono tanti incontri di spiritualità, dove – soprattutto – è allestita la cappella nella quale – in una cassa di legno chiaro, collocata sotto l’altare dove si celebra l’Eucarestia, come avviene per i martiri che hanno offerto la vita per Cristo – riposano le spoglie di San Pedro Poveda.
La festa vera e propria è programmata per il pomeriggio. Ma alcuni giovani – tra i quali un piccolo gruppo del MIT Giovani di Roma, che deve preparare la propria esibizione musicale – sono arrivati in anticipo, in mattinata.
C’è la possibilità, con un po’ di calma, prima di pranzo, di andare a visitare la cappella. Per tutti loro, è la prima volta che hanno questa opportunità…
Entrano alla spicciolata. Su una parete laterale vengono proiettate immagini riferite alla vita di Poveda. In terra, davanti all’altare, alcuni foglietti di carta, a mo’ di buste da lettera, sui quali sono riportate frasi di San Pedro, in diverse lingue (oggi, in questa cappella, transiteranno giovani che parlano spagnolo, inglese, italiano, francese, cinese, filippino…); a fianco, un piccolo cartello, con una frase, che vuole essere un invito di Poveda ai giovani che sono venuti a visitarlo: “Ho qualcosa da dirti…”. E’ lo stesso titolo di un piccolo libro, che raccoglie appunto alcuni brevi brani tratti dagli scritti del Fondatore dell’Istituzione Teresiana, che si ritiene possano aiutare i ragazzi nella loro formazione personale e nella loro crescita spirituale, e che verrà donato a ciascuno di loro al termine della festa.
I ragazzi si siedono, sulle panche della cappella, in terra, sui cuscini che sono stati predisposti… Il silenzio è rotto solo dalla musica che accompagna la proiezione.
Tutti prendono un foglietto; lo leggono… leggono cosa “ha da dire”, oggi, San Pedro Poveda al loro cuore, in questo momento della loro vita. A fianco c’è un cestino, con un altro piccolo cartello; c’è scritto: “… e tu, hai qualcosa da dirmi?”. Vi si possono depositare, se si vuole, le “risposte” alle parole che Poveda ha indirizzato a ciascuno di loro.
Tanti rispondono, depositano la loro frase nel cestino, poi tornano a sedersi in silenzio…
E’ arrivata l’ora del pranzo: nel “comedor” (la “sala mensa”) della casa di Los Negrales, è stata preparata per i ragazzi una gustosa “paella”… questi sono giorni faticosi, fa caldo, le “razioni” dei “menu del pellegrino” non sono sempre particolarmente abbondanti…
Ma è difficile alzarsi e uscire da qui: c’è qualcuno, un amico, vivo e presente, che ci sta parlando: ha qualcosa da dirci…
r.j.