Una Pasqua di comunione, preghiera, fraternità, accoglienza...
"Gioia", "armonia", "integrazione", "condivisione"... queste sono senz’altro le parole chiave del Triduo Pasquale 2012, vissuto dalla comunità IT nazionale, a Castelbuono (provincia di Palermo, diocesi di Cefalù). Un percorso in crescendo, quattro giorni intensi di vita spirituale e comunitaria feconda, sono stati quelli vissuti da giovani e meno giovani riuniti insieme per condividere il momento liturgico più forte dell’anno.
Preghiera, fraternità e accoglienza reciproca con le comunità di Castelbuono e Isnello, si sono alternate nei giorni di giovedì, venerdì e sabato santo (vissuti presso la parrocchia di S. Antonino martire a Castelbuono), per culminare la domenica mattina con la celebrazione dell'Eucarestia a Isnello. Un triduo “itinerante”, non solo tra un luogo e l’altro, ma anche tra momenti individuali e spazi comunitari, e che ha dato importanza tanto alla preghiera e alla riflessione quanto alla condivisione e all’essere comunità.
Il tema proposto - come già avevamo accennato anche su queste pagine, in sede di "presentazione" - era: "I tre volti dell'amore: Conoscere, Donare, Generare".
Ciascuno dei "tre volti" è stato approfondito nel corso di una delle tre giornate, ognuna "curata" da una delle tre comunità in cui, principalmente, è presente l'I.T. in Italia.
Il Giovedì Santo: "Conoscere"
Conoscere e conoscersi, entrare in contatto con l’altro e con se stessi. A tale scopo - conoscere - è servita la prima dinamica, quella di presentazione, svoltasi presso il Seminario estivo della diocesi di Cefalù, a S. Guglielmo (una frazione di Castelbuono), dove i membri I.T. sono stati ospitati nel corso dei tre giorni. Non solo questo però, ma anche conoscere meglio l’Istituzione attraverso le sue parole (in particolare, frasi tratte dagli scritti del Fondatore, San Pedro Poveda), attraverso un "gioco" che consisteva nel ricostruire frasi che erano state "spezzate", fino a formare concetti sui quali meditare.
Con la messa “In Coena Domini” c’è stato il primo contatto con i parrocchiani di Castelbuono.
Dopo un caloroso e intenso messaggio di benvenuto della comunità locale per gli ospiti dell'I.T., venuti da diverse parti d'Italia (si ricorda che il forte legame di amicizia tra l'istituzione e questa terra ha origine dal fatto che questi sono i luoghi dove è nata e ha vissuto la prima parte della sua vita la Serva di Dio Elisa Giambelluca, n.d.r.), ha avuto inizio la celebrazione che le due "realtà" hanno animato insieme, alternandosi nelle letture e nei canti, in una prima conoscenza reciproca.
Subito dopo, la squisita ospitalità siciliana si è espressa con la condivisione della cena, nei locali della parrocchia stessa, durante la quale i membri dell'Istituzione hanno potuto gustare le specialità preparate dagli amici di Castelbuono.
La sera, con la veglia di adorazione al SS. Sacramento, si è vissuto un forte momento di preghiera, animato dal gruppo IT di Palermo, centrato sulla meditazione degli intensi momenti di sofferenza vissuti nelle sue ultime ore di vita terrena dall'uomo-Gesù, e del loro significato salvifico per noi, che pure lo tradiamo in tante occasioni della nostra vita.
Il Venerdì Santo: "Donare"
Il mattino - come il giorno successivo - si è aperto con la preghiera delle Lodi, guidata da un sacerdote della diocesi (in questo caso, don Alessio) la cui omelia ci ha aiutato a prepararci alla giornata con il giusto spirito.
Giorno del dono supremo di Gesù: giorno dell'Adorazione della Croce, giorno della Via Crucis. La prima, ancora una volta, vissuta nel pomeriggio insieme alla comunità locale presso la parrocchia; la seconda preparata dal gruppo romano dell'IT, con le "stazioni" collocate nel parco e all'interno del Seminario di S. Guglielmo.
Dopo la preghiera del mattino ci si è divisi in piccoli gruppi per preparare le dinamiche per animare quattro delle quattordici stazioni. Per dare un senso di continuità a quanto già vissuto negli ultimi tempi dal gruppo MIT Giovani si è deciso di proporre - per le altre 10 stazioni non "animate" per l'occasione - la Via Crucis celebrata con il Papa durante la GMG di Madrid (evento al quale i giovani del MIT hanno partecipato).
La Via Crucis ha visto una bella e intensa partecipazione di diversi parrocchiani di Castelbuono, che hanno voluto così condividere con la "famiglia" IT la meditazione della passione del Signore.
E proprio nello spirito del "donare" e del "conoscere", al termine della Via Crucis, nella Cappella del Seminario, ci è stato donato un bellissimo concerto di canti popolari siciliani, con tematica riguardante la passione di Cristo vista da Maria, che ci ha dato la possibilità di conoscere meglio le "radici" culturali - oltre che spirituali - della realtà che ci ha ospitato.
Il Sabato Santo: "Generare"
“Generare” e “rigenerare” sono state le parole chiave del tema del sabato santo, introdotto dalla riflessione di don Pietro, sacerdote della comunità di Isnello. Il silenzio come “luogo” privilegiato in cui parla Dio, il silenzio “pieno”, e non vuoto, che anticipa la resurrezione, un silenzio “rigenerante” che richiama quello della creazione. Questo è stato il fulcro della spiegazione incentrata sul significato dell’elemento centrale del Sabato Santo, appunto il silenzio. Vedere Cristo come “il silenzio di Dio” e Maria che tace “attendendo in silenzio”, sono state le immagini suggerite da don Pietro per cogliere il senso di questo giorno di attesa e di gioia allo stesso tempo.
Momenti di “deserto”, ma anche di confronto e condivisione, si sono alternati lungo la giornata - "pensata" dal gruppo IT di Rossano - che ha visto protagonisti i discepoli di Emmaus (Luca 24, 13-35) e il loro cammino. Uno scambio in gruppi, a partire da questo brano della Bibbia, ha coinvolto le persone nella prima parte della giornata, mentre un percorso animato, sempre sulla scia dello stesso brano, ha preso vita per le chiese e le strade di Castelbuono. Tutto il gruppo, guidato dai giovani dell’IT, infatti, ha sfilato per il corso cittadino principale tentando di coinvolgere la gente del luogo, per partecipare a tre momenti di riflessione organizzati in tre chiese diverse del centro del paese.
Fragilità e solitudine, speranza e gioia, sono stati i temi sviluppati nelle tre chiese, nei tre momenti del percorso di Emmaus, attraverso brani della Parola, poesie, preghiere e canti. Tra una tappa e l’altra del percorso, chitarre e voci del gruppo di giovani e adulti hanno animato la strada nel passaggio da una chiesa all’altra, invitando le persone a partecipare.
La veglia pasquale nella chiesa di Sant’Antonino martire ha, poi, coronato la giornata del Sabato Santo. Il momento liturgico, animato ancora una volta dalla compartecipazione di parrocchiani e gruppo IT, si è concluso con la festa, iniziata nel salone della stessa chiesa e proseguita, poi, a San Guglielmo.
La mattina di Pasqua - come accennato all'inizio - tutto il gruppo dell'Istituzione Teresiana si è spostato a Isnello, dove ha partecipato alla celebrazione della Liturgia eucaristica domenicale presso la parrocchia di San Nicola, la stessa dove il 29 marzo 2009 fu solennemente aperta la causa di Beatificazione e Canonizzazione di Elisa Giambelluca.
La condivisione con la diocesi di Cefalù - che ha caratterizzato tutto il tempo del Triduo - si è felicemente conclusa con il pranzo pasquale, che S.E. il Vescovo ha voluto vivere con il gruppo dell'Istituzione presso un ristorante di Cefalù.
Una Pasqua “nuova”, insomma, diversa dalle altre... un “esperimento” ben riuscito, che ha messo alla prova la capacità di accoglienza di ciascuno e di tutta la comunità. Questa è stata, per tutti noi dell'Istituzione, la Pasqua appena trascorsa. La possibilità di rincontrarci, tanti di noi che vivono in luoghi così lontani... la possibilità per i giovani di rivedere i loro coetanei delle altre comunità, compresi quelli di "generazioni diverse" (5 o 6 anni in più...!) che per alcuni sono stati punti di riferimento importanti nel loro cammino di crescita... Soprattutto, un momento fortissimo di comunione e di “rigenerazione” spirituale e umana, per il quale ci sentiamo di dover ringraziare tutti i partecipanti - uno per uno - e in particolare gli amici di Castelbuono e di Isnello, che hanno riempito di significato “vivo” e di valore “pienamente umano” questa nuova Pasqua di Resurrezione.
Palermo - Roma, aprile-maggio 2012
Emanuela Savio
Marco Linari
IT