Bentornate a casa!

Incontro delle ex universitarie a Perugia

Bentornate a casaBentornate a casa! Diceva il cartello che in portineria accoglieva le ex alunne del Collegio Universitario Monteluce di Perugia (ex "Casa della Giovane") la mattina del 30 settembre scorso.

Veramente era per tutte come un ritorno a casa... un ricercare i luoghi cari, la propria stanza, la cucina, la cappella, sorprendersi per i cambiamenti, ammirare il panorama dalle terrazze e, soprattutto, era un ritrovarsi, riabbracciarsi, come se il tempo non fosse passato.

 

Sono venute in tante, con mariti e  figli, di tutte le generazioni, dalle prime - universitarie 50 e più anni fa - alle generazioni più recenti, tutte con una gran voglia di raccontarsi, fare memoria e testimoniare quanto quell'esperienza ha dato loro. I primi a testimoniarlo erano i mariti, non solo quelli che avevano condiviso, da esterni, l'esperienza universitaria, ma anche quelli che solo l'hanno sentita raccontare.

Dopo i saluti e la visita alla casa restaurata, c'è stato un momento in salone in cui si è presentato con un video ed un Power Point “Il sogno di Poveda”, cioè l'Istituzione Teresiana stessa, nata da un'intuizione di S. Pedro Poveda, e come questo sogno, in 100 anni, si sia tradotto in realtà in varie parti del mondo. “Di questo sogno anche voi siete parte” concludeva il Power Point e ripeteva la "lettera" scritta da P. Poveda per l'occasione alle ex alunne del Collegio Universitario di Perugia: un "falso storico" naturalmente, ma molto plausibile.

“Oggi siete qui per celebrare qualcosa che si rinnova e ricomincia – scrive l'immaginario Poveda - ora c’è bisogno di idee nuove e della collaborazione di tutti, perché questa casa possa continuare ad essere un ambiente al servizio dei giovani, degli universitari e delle universitarie di questa città... Voi sapete che la formazione dei giovani è sempre stato il mio sogno ed il mio progetto. Di questo sogno anche voi siete parte... Sogno che voi, continuando la missione che in qualche modo avete potuto intravedere, possiate essere come tante piccole luci di speranza, in questo vostro mondo che sembra avvolto dall’oscurità; che lì dove niente sembra avere un senso, possiate dire con la vostra vita che c’è qualcosa che vale la pena... che siate amici forti di Dio, come diceva S. Teresa...”

Su questo si è aperto un dialogo vivace e stimolante, che ha visto confrontarsi generazioni diverse,  formatesi con diversi stili educativi, ma concordi nell'essenziale: la centralità di Cristo nella loro vita come radice di un'umanità piena.

Dal dialogo sono emerse due proposte concrete:

  1. rivedersi per un tempo più lungo di confronto, scambio, preghiera (ad es. 3 o 4 giorni alla fine dell'estate)
  2. contribuire ad una borsa di studio intitolata ad Elisa Giambelluca per una universitaria del Collegio Universitario Monteluce.

Il momento conviviale che è seguito è stato  veramente un ritrovarsi delle famiglie in un'unica famiglia; a testimoniarlo c'era anche un dolce, preparato al momento, con un grande cuore  al centro.

La gioia e la gratitudine di tutti ha avuto il suo culmine poi nell'Eucarestia, presieduta da don Fausto Sciurpa, a sottolineare che è lì che continuiamo a sentirci in comunione fra noi, mentre siamo per le vie del mondo, e con quelle che ci hanno preceduto nella casa del Padre, che pure abbiamo voluto ricordare.

Daniela Corinaldesi