Attraversare la porta della fede. Incontro MIT Milano

Mani

Grazie per le ore trascorse insieme, piene di affetto e condivisione”. Questo messaggio, inviato subito dopo il rientro a casa da una persona che ha partecipato all’incontro MIT di Milano sabato 6 aprile,  nell’appartamento messo a disposizione da l’Istituzione, può ben riassumere ciò che abbiamo vissuto.

Ci incontravamo dopo cinque mesi perché, a  causa della neve, avevamo dovuto saltare l’incontro di dicembre, ma è stato come se ci fossimo lasciati ieri. Dopo un primo momento di saluti e scambi di notizie, siamo passati subito a trattare il tema che ci eravamo proposti:  “vivere da risorti e impegnarci per la giustizia”.

 

Con l'allora Card. Bergogli o, ora Papa Francesco, ci siamo chiesti che cosa significa –oggi e per ciascuno di noi-  attraversare la porta della fede. Gli spunti erano molto suggerenti e nella condivisione sono stati sottolineati in modo particolare alcuni aspetti.

Attraversare la porta della fede implica:
- “avere occhi capaci di stupirsi e un cuore non pigramente abituato...
- riconoscere che ogni volta che una donna dà alla luce un figlio, continua a scommettere sulla vita (...) e quando ci occupiamo teneramente della vita donata di un anziano, compiamo un atto di giustizia e accarezziamo le nostre radici
- vivere il lavoro con dignità e vocazione di servizio, con l’abnegazione di colui che ricomincia tutte le volte senza mollare
- lottare per la libertà e la convivenza, nella certezza che il Signore ci chiede di praticare la giustizia e amare la bontà.”
Abbiamo concluso che  attraversare la porta della fede è una sfida a riscoprire che, nonostante sembri che oggi a regnare sia la morte nelle sue varie forme e che la storia sia governata dall’odio e dall’ambizione, noi,tuttavia, siamo assolutamente convinti che questa triste realtà possa e debba cambiare.
Pienamente in sintonia con la voce della Chiesa, ci siamo lasciati interpellare anche dal messaggio di Pasqua della Direttrice Generale dell’I.T. che ci ricorda che “La nostra fede pasquale non è un mito né una favola, ma una storia d’amore tra Dio e l’uomo. È credere che Dio ci ama con un amore che vince la morte, un amore che ci è offerto in Gesù, affinché anche noi possiamo amare ed essere amati.”
Alcune persone sono arrivate per il pranzo, altre subito dopo, altre sono rimaste a cena: è stata una giornata di vera fraternità, vissuta con semplicità e profondità, con il sottofondo delle risate di chi, non avendo potuto partecipare all’incontro precedente, rivedeva le persone dopo più o meno trentacinque anni!
C’era anche chi, per la prima volta, incontrava un gruppo dell’Istituzione e, sono parole sue, è rimasta entusiasta dell’accoglienza, della fraternità e dei contenuti proposti.
Ci rivedremo a Giugno.


Anna Paola Bini