“Liberare la libertà”: l’I.T. celebra la Pasqua con la comunità parrocchiale di Castelbuono (PA)

 

 

Ogni anno, dal lontano 1981, l’Istituzione Teresiana propone l’esperienza comunitaria della Pasqua ai membri delle sue diverse realtà associative, ai giovani del movimento e agli amici come possibilità di un tempo forte di partecipazione al Triduo Pasquale in un clima di preghiera, fraternità e amicizia.

 

La finalità è quella di ritrovarsi insieme, provenienti  da realtà familiari, vocazionali e anagrafiche diverse per fare un’autentica esperienza di Chiesa e di partecipazione al Mistero centrale della nostra fede cristiana, tentando di viverne la profondità teologico-spirituale a partire dall’esperienza liturgica e fraterna, in modo da poter veramente fare Pasqua e tornare perciò alla vita quotidiana “illuminati” e “toccati” dall’incontro con Colui che ci ha amato fino al dono totale di Sé e ci ha regalato la certezza di una vita che non muore più.

 

Da alcuni anni viviamo l’esperienza inseriti in una Parrocchia, per rendere più esplicita e condivisa l’appartenenza ecclesiale. Già due anni siamo stati ospiti nella parrocchia di Sant’Antonino martire in Castelbuono, con un’ accoglienza così calda e premurosa, che ci ha spinto a chiedere di poter rifare l’esperienza, e il parroco don Mimmo Sideli – grande amico dell’Istituzione Teresiana – ci ha accolto ancora una volta a braccia aperte. Un motivo in più per questa scelta è stato quello di condividere l’esperienza con il gruppo di giovani che sta facendo un percorso formativo accompagnato da alcune persone dell’Istituzione Teresiana di Palermo.

 

Il tema centrale del triduo è stato “Liberare la libertà”, così articolato:

 

  • Giovedì santo: “L’Amore che libera”
  • Venerdì santo: “Liberi dalle catene”
  • Sabato santo: “Il seme che muore libera”

 

e ha raggiunto l’apice nell’esultanza della Veglia pasquale. Ci hanno aiutato ad entrare nel tema dei singoli giorni alcune persone del luogo. Il giovedì è intervenuto con la sua esperienza il dott. Rosario Bonomo,  presentandoci l’amore come servizio agli altri attraverso il volontariato, la professione e l’impegno politico. Il venerdì la prof. Antonella De Luca ci ha aiutato a contemplare il volto del Cristo che morendo per amore ci libera. Nel silenzio del sabato mattina poi, abbiamo riflettuto insieme sulle condizioni necessarie per intraprendere il cammino della sequela di Cristo: “ Che cosa mettere nello zaino?”.  Il pomeriggio del sabato il prof. Rosario Schicchi ci ha introdotto nella ricchezza di varietà vegetali e di vita che offre il parco delle Madonie, aiutandoci ad affinare lo sguardo per contemplare tanta bellezza e a sentirci responsabili di “averne cura”.

 

L’esperienza della liturgia, già tanto ricca di per sé, ma curata con attenzione e finezza squisita, insieme ai momenti diversi di celebrazione e di incontro, compresi quelli conviviali (come dimenticare le squisitezze locali che ci hanno rallegrato nella cena del giovedì santo e il clima familiare che ce le ha offerte?) tutto ha contribuito a farci vivere un’esperienza veramente Pasquale. I giovani, ma non solo loro, hanno fatto fatica a salutarsi e già pensavano ad altre possibilità di incontro… che già stanno programmando!

 

Siamo partiti con il cuore colmo di gratitudine per il vissuto, per le persone incontrate e reincontrate, con la gioia di una amicizia e fraternità che supera le distanze e perché in Cristo è sempre viva e presente. Grazie.

 

Maddalena Pievaioli