Gli italiani e il valore della famiglia
I risultati della ricerca “Dove siamo arrivati con il matrimonio”, realizzata da Lorien per "Novae Terrae"
Il matrimonio (per l’86% degli italiani) e la famiglia intesa come unione tra uomo e donna (per il 95% degli italiani) sono pilastri insostituibili della società. Questi sono i dati che, insieme ad altri, emergono dalla lettura della recentissima ricerca “Dove siamo arrivati con il matrimonio”, realizzata dall’Istituto di ricerca Lorien per la Fondazione Novae Terrae.
Nonostante una significativa percentuale di intervistati (il 61%) ritiene che in futuro andrà elaborata una qualche forma giuridica per regolamentare le unioni omosessuali, la famiglia naturale viene ritenuta dalla grande maggioranza «molto più di un semplice legame sentimentale tra due adulti perché riguarda anche la responsabilità dei figli» ed occorre guardare “... alla famiglia, composta da un uomo e da una donna, fondata sul matrimonio” quale essenziale presupposto per la promozione di sviluppo della società e del Paese (76%).
Interessante e significativo il dato che emerge sulla dimensione divina del matrimonio. Il 66% degli intervistati riconosce questo grande dono da correlare, peraltro, ad una responsabiltà di rilievo in ordine all’importanza che rivestono i genitori nello sviluppo della personalità e dell’educazione dei bambini (84% degli intervistati ) sia in ambito sociale che morale e spirituale. Per gli italiani la famiglia va tutelata e promossa, riconoscendo ad essa un ruolo primario, di umanità e di generatività, insostituibile per il bene di tutti.
La ricerca testimonia, nei fatti, che nonostante i quotidiani e gravosi problemi che compromettono in diversa misura l’istituzione familiare, gli italiani riconoscono nel matrimonio e nella famiglia un complesso di relazioni interpersonali - nuzialità, paternità-maternità, filiazione, fraternità - mediante le quali ogni persona umana è introdotta nella «famiglia umana». Tra le righe della ricerca trapelano anche i principi di inteconnessione tra la famiglia e la società, chiamata al suo fondamentale compito di rispettare e di promuovere la famiglia stessa.
Assunti che richiamano alla nostra memoria le sollecitazioni contenute nella Esortazione Apostolica “Familiaris Consortio” di papa Giovanni Paolo II: “... la società, e più specificamente lo Stato, devono riconoscere che la famiglia è «una società che gode di un diritto proprio e primordiale» («Dignitatis Humanae»), e quindi nelle loro relazioni con la famiglia sono gravemente obbligati ad attenersi al principio di sussidiarietà. In forza di tale principio lo Stato non può né deve sottrarre alle famiglie quei compiti che esse possono ugualmente svolgere bene da sole o liberamente associate, ma positivamente favorire e sollecitare al massimo l'iniziativa responsabile delle famiglie”.
E’ quindi auspicabile un impegno delle istituzioni e dell’associazionismo familiare perchè, nel prossimo futuro, alle famiglie siano garantiti tutti quegli aiuti - economici, sociali, educativi, politici, culturali - di cui hanno bisogno per far fronte in modo umano a tutte le loro responsabilità.
Carmelo Coco