La Cooperativa Edelweiss di Lizzano (TA) mette “le famiglie… al centro”

La famiglia al centro

Mancava ancora oltre un mese all’uscita dell’Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia” di papa Francesco, quando a Lizzano (TA) si è svolto – lo scorso 26 febbraio – il convegno dal titolo “Le famiglie… al centro”, organizzato dalla Cooperativa Sociale Edelweiss. Eppure – per i temi trattati, per la modalità con cui sono stati trattati, per la qualità degli interventi, sembrava già di “respirare” l’atmosfera in cui il Santo Padre ci ha introdotto con il suo documento, oltre al consueto approccio “povedano” ai problemi e alle tematiche trattate, che da sempre caratterizza la Cooperativa: attenzione all’uomo, alla persona, alle sue esigenze specifiche e concrete, nella convinzione che il comandamento dell’Amore esige che ogni singolo “caso”, ogni singola persona, sia trattato in modo particolare e speciale, e che sia praticamente impossibile dettare “regole” valide per tutti.

 La famiglia al centroIl Convegno – che si è tenuto nel Salone “San Francesco” del Convento francescano San Pasquale di Lizzano, dove la Cooperativa esercita la gran parte delle sue attività – è stato aperto la mattina con l’introduzione della presidente Silvia Buccoliero e i saluti del priore del Convento e delle personalità politiche e istituzionali presenti (il sindaco di Lizzano, l’assessore regionale al Welfare, il presidente della Confcooperative di Taranto, ecc.); è intervenuta anche la Direttrice dell’Istituzione Teresiana in Italia, Marina Bressan, che ha sottolineato la fecondità del rapporto di amicizia e di collaborazione che si è instaurato da alcuni anni tra l’Opera fondata da San Pedro Poveda e la Cooperativa Edelweiss e i suoi esponenti.

Molto interessanti e stimolanti le relazioni; le prime tre sono state curate da altrettanti docenti presso la LUMSA di Taranto:

Il prof. Antonio Panico – docente di Sociologia generale e Dottrina sociale della Chiesa – ha intrattenuto i presenti con una disamina sull’evoluzione storica dell’istituto familiare negli ultimi 50 anni. Fra i punti più interessanti della sua disamina, la constatazione della necessità di dover affrontare un clima culturale caratterizzato da una società “liquida”, che genera incapacità progettuale e dove il concetto di “famiglia” è sempre meno vincolato al concetto di “matrimonio”. I diversi tipi di famiglia che oggi si incontrano (“nucleare tradizionale”, “monoparentale”, “ricostituita”, “ricomposta”…) sperimentano tutti la dimensione del conflitto; ma il conflitto, se ben gestito, può essere positivo in quanto generatore di nuovi equilibri.

Il prof. Rossano Riccardo – docente di Diritto di famiglia e minorile – ha esaminato i possibili futuri sviluppi della normativa sul tema, a partire dal nuovo diritto di famiglia. Ha rilevato come la tutela dei diritti individuali, garantita dalla nostra Costituzione, generi una minor protezione della famiglia, almeno in quanto intesa come istituto nel quale è presente una sorta di “gerarchia”; e come lo stesso progresso scientifico finisca in certi casi per depotenziare l’istituto matrimoniale, sottraendogli alcune funzioni che prima gli erano proprie, come ad esempio la filiazione. Ha sottolineato peraltro come la famiglia sia un istituto che non può non avere una valenza “pubblica”, e pertanto il suo materiale “funzionamento” non può essere rimesso alla sola libertà dei privati.

La prof.ssa Marinella Sibilla – docente di Politica sociale e Organizzazione dei servizi sociali – è partita da una provocatoria considerazione: le politiche sociali vengono di solito valutate in base alla quota di PIL che “assorbono”; ma il PIL non prevede la presa in considerazione del concetto di “felicità”, per cui bisognerebbe introdurre la definizione di “FIL” (Felicità Interna Lorda), quale misuratore di quest’ultima! La famiglia – ha poi precisato – è certamente un “luogo relazionale”, ma anche – soprattutto oggi – un importante “ammortizzatore sociale”: pertanto sarebbe fondamentale adottare politiche sociali “preventive” (e non solo “riparative”) delle crisi di qualsiasi tipo alle quali la famiglia può andare incontro. Tra le possibili soluzioni di queste ultime, ha indicato lo sviluppo dell’associazionismo familiare e l’istituzione di “centri per le famiglie”.

Sono poi intervenuti, con altri interessanti apporti basati anche su esperienze concrete della realtà quotidiana, il Dr. G. Ruggeri, direttore del Consorzio "Reti Meridiane", e il Dr. G. Schiavone, psicologo e psicoterapeuta presso la Coop. "Itaca", Centro per le Famiglie e Servizi Territoriali.

Il gustoso "lunch" a base di specialità gastronomiche salentine (offerto dal Panificio San Giovanni, che lo scorso 15 giugno aveva ospitato uno degli incontri di formazione cristiana gestiti dall'Istituzione Teresiana) è servito da un lato a far un po' "decantare" i numerosi spunti offerti dagli interventi del mattino, ma anche a scambiare idee e opinioni e ad approfondire conoscenze.

La famiglia al centroNel pomeriggio, i partecipanti si sono suddivisi nelle sale del Convento per partecipare ai 5 "workshop", che hanno permesso di entrare nello specifico di altrettante tematiche di grande interesse e attualità: l'adozione e l'affidamento familiare; le misure e benefici fiscali a favore della famiglia; l'istituto giuridico della mediazione familiare; le potenzialità della consulenza familiare; le emozioni dei bambini che vivono in famiglie "difficili" (soprattutto, dove si vive il dramma della violenza esercitata dal padre). Su quest’ultimo tema, in particolare, la Dott.ssa Elena Buccoliero – sociologa e giudice onorario presso il Tribunale dei Minori di Bologna, alla quale era stata affidata la conduzione del workshop, e che ha dovuto svolgere il suo ruolo a distanza, in quanto malata, grazie ad un improvvisato ma efficace collegamento in “streaming” – ha presentato una sua pubblicazione dal titolo “Papà di Sole e Papà di Tempesta”, che attraverso disegni e semplici testi tenta di aiutare il bambino a fronteggiare la durissima realtà di un padre violento, spesso anche nei confronti della madre.

Ma tutti i workshop – sotto la guida di esperti nei rispettivi campi (diritto, economia, psicologia…) – hanno destato il vivo interesse dei partecipanti, gran parte dei quali assistenti sociali ed operatori che, grazie alla partecipazione al Convegno, hanno potuto acquisire 7 crediti formativi validi per il lor percorso professionale.

Fin dalle conclusioni – affidate alla Dott.ssa Elvira Zaccagnino, Direttore Generale delle “Edizioni La Meridiana” (casa editrice di Molfetta specializzata nelle tematiche oggetto del Convegno) – è apparso chiaro che questo pur importante appuntamento non era certo un punto di arrivo, ma solo una tappa nel percorso che la Cooperativa Edelweiss e le altre realtà associative della zona stanno effettuando per illuminare il cammino delle famiglie, in un’area interessata da problematiche di diverso genere (economiche, sociali, ecc.), spesso anche molto rilevanti.

Proprio mentre scriviamo questa nota, è in corso - sempre presso il Convento San Pasquale - una nuova iniziativa della Cooperativa, dal suggestivo titolo di “Il Villaggio di Stellina”: educatori e genitori – sotto la guida di esperti (psicologi, giuristi ecc.) – si confrontano in una serie di incontri durante i quali vengono approfondite proprio le tematiche affrontate nei workshop del Convegno: dal 15 al 28 aprile è stato affrontato in particolare il tema dell’adozione e dell’affido; dal 29 aprile al 12 maggio ci si soffermerà sul tema della genitorialità, con particolare riferimento al problema dei figli con difficoltà di vario tipo e del “sostegno”.

Insomma, la Cooperativa Edelweiss e la sua dinamica e instancabile presidente, Silvia Buccoliero, continuano a dimostrare che l’incontro con San Pedro Poveda – solo apparentemente casuale, visto che la Cooperativa è stata costituita il 28 luglio del 2011, giorno in cui ricorreva la memoria del Fondatore dell’Istituzione Teresiana – è in realtà avvenuto per un preciso “disegno”: Poveda affermò, perfino pochi mesi prima dare la sua vita come martire, di voler avere “il cuore e la mente nel momento presente”… 80 anni dopo a Lizzano, a pochi chilometri da Taranto, c’è chi si conforma con tenacia e perseveranza a questo ideale!


Roberto Jori


 

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