Martin Lutero: ribelle o riformatore? Il 500° anniversario della Riforma

Martin Lutero: ribelle o riformatore?

Venerdì 20 gennaio presso la sede dell’Istituzione Teresiana Italia in via Cornelio Celso 1, nell’ambito della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, è avvenuto un incontro per i 500 anni della riforma luterana dal suggerente titolo:
 Martin Lutero: ribelle o riformatore?

Il prof Giancarlo Pani S.J. in modo chiaro e sistematico, come è suo stile, ha cercato di rispondere a questo interrogativo. La sua dettagliata esposizione non può essere tradotta in poche righe, ma cerchiamo di prendere qualche spunto dal momento che l’argomento è certamente di grande interesse e attualità.

Lutero, nel sentire comune, è generalmente considerato un eretico, ma non è un giudizio che risponde a verità, infatti si può ritenere piuttosto un riformatore. La storia non è sempre stata benevola verso di lui perché sono state tramandate informazioni non proprio esatte.

L’esempio più eclatante riguarda le famose 95 tesi che non sono mai state affisse alla porta della cattedrale di Wittenberg, come da sempre è stato tramandato, ma Lutero le ha inviate privatamente al suo vescovo come delle sue osservazioni o ancora meglio come espressione della sua sofferenza per quanto stava avvenendo a Roma riguardo alla Fabbrica di San Pietro.

Fra l’altro dice: “Ardo di dolore per le falsissime interpretazioni che ne derivano fra il popolo, diffuse ovunque. Infatti le infelici anime credono evidentemente di essere sicure della propria salvezza non appena abbiano acquistato una lettera di indulgenza…”

Lutero non ha mai voluto diffondere le sue tesi che comunque ben presto furono ugualmente conosciute più che altro per la situazione storico-politica della Germania del tempo, ostile a Roma perché i diversi stati dovevano versare continui contributi al papato. Quindi la divulgazione delle riflessioni di Lutero, critiche sulla questione delle indulgenze, giovava alla causa dei principi per affrancarsi dal “giogo” romano.

Le tesi di Lutero, per altro scritte in latino, hanno origine dalla sua riflessione sulla lettera ai Romani e alcune di esse dimostrano grande interesse e partecipazione per i poveri.

E’ opportuno ricordare che recentemente papa Francesco nella dichiarazione congiunta con la Federazione Luterana mondiale nella cattedrale di Lund in Svezia, ha espresso gratitudine per i doni spirituali e teologici ricevuti attraverso la Riforma e ha esortato a rifiutare categoricamente ogni odio e violenza specialmente quelli attuati in nome della religione.

M. Orlando