500 anni della riforma di Lutero

Lutero 500 anni

Venerdì 17 febbraio presso la sede dell’Istituzione Teresiana Italia in via Cornelio Celso 1, si è svolto il secondo incontro sulla riforma di Lutero: “L’unità della Chiesa lacerata: Chi si riconosce in questa impresa?” (Seguiva il primo incontro “Martin Lutero: ribelle o riformatore? Il 500° anniversario della Riforma”).

 Il prof. Giancarlo Pani S.J. ha ripreso la conversazione del mese scorso, ampliandola  con riferimenti storici.
Sarebbe impossibile, in poche righe, riportare la ricchezza dell’excursus storico che abbraccia numerosi anni di densi avvenimenti. Citiamo perciò alcuni spunti particolarmente significativi.

Anzitutto il relatore ha ribadito che Lutero, con le sue tesi, non ha inteso fare una “riforma protestante”, ma la riforma della Chiesa e rivendica la sua fedeltà alla Scrittura che non è mai venuta meno.

La sua attenzione è rivolta al popolo che non conosce la ricchezza della Bibbia e per questo intraprende l’impresa della traduzione in tedesco, prima del Nuovo Testamento e successivamente del Primo Testamento. Nella sua traduzione usa il linguaggio corrente e addirittura chiede anche a persone semplici come tradurre al meglio determinati termini perché la parola di Dio possa essere veramente compresa da tutti.

Per lo stesso motivo ritiene importante che l’eucaristia sia celebrata anch’essa in tedesco perché tutti possano capire e partecipare.

Ci sono momenti critici che punteggiano la vita di Lutero come la “rivolta dei contadini” nel 1925 e in seguito la frammentazione delle comunità protestanti poiché non tutti condividevano l’affermazione che nell’eucarestia c’è la presenza reale di Cristo, da lui sostenuta.

Accanto a questi punti negativi, ve ne sono altri positivi: anzitutto la riscoperta e la diffusione della Bibbia dovuta alla traduzione in lingua corrente; la valorizzazione dei laici; la sua teologia basata sull’esegesi e sulla centralità della croce; il suo sforzo per catechizzare il popolo.

L’incontro è terminato con un punto interrogativo di non poco conto: Fu vera riforma? Difficile rispondere.

 

M. Orlando