L’Istituzione Teresiana: da cento anni Opera della Chiesa

da cento anni Opera della Chiesa

Con due giorni di festa, il 17 e 18 marzo scorsi, l’Istituzione Teresiana ha concluso la celebrazione del centenario dell’approvazione diocesana come Pia Unione, avvenuta nel 1917 presso la diocesi di Jaén, in Andalusia. E’ un momento di grande importanza per l’Opera di Poveda a pochi anni dalla sua fondazione. E’ un evento di natura canonica, sintetizzato dal Fondatore con poche parole, ma estremamente significative: ”l’Opera non è più mia, è della Chiesa”. E’ infatti in questa occasione che la giovane Istituzione Teresiana diventa a tutti gli effetti opera della Chiesa, ratificata poi nel 1924 dall’approvazione pontificia. Il senso di appartenenza ecclesiale è sempre stato molto vivo e sottolinea una delle caratteristiche dei membri dell’Istituzione Teresiana.

dono e missione nella ChiesaLa celebrazione della festa ha avuto luogo presso l’Università Gregoriana che ha messo a disposizione l’Aula Magna per accogliere i numerosi intervenuti.

Dopo i saluti iniziali della direttrice della I.T. Italia Paola Palagi e del dott. Carmelo Coco, presidente dell’Associazione Cooperatori dell’Istituzione Teresiana (ACIT) Italia, si sono susseguiti gli interventi, moderati dalla prof.ssa Maria del Carmen Aparicio Valls, Professoressa della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana.

L’Opera non è mia, è della ChiesaLa prof.ssa Aranzazu Aguado Arrese, ex direttrice generale dell’I.T., attualmente residente a Chicago dove continua la sua attività di studio, ha trattato il tema “l’Istituzione Teresiana, dono e missione nella Chiesa”. Nella sua relazione ha fatto vedere come da quella prima ispirazione di Pedro Poveda si sono aperte strade per la missione prima inesplorate per quanto riguarda il laicato e la formazione, infatti era una novità quella di un laicato con missione evangelizzatrice. Nel 1917 quindi, viene approvata una associazione laicale che richiede un forte impegno vocazionale nei suoi membri e che abbraccia l’evangelizzazione come esperienza del laicato e come proposta di un umanesimo cristiano nei processi dell’educazione e della cultura. Strade nuove che grazie allo sguardo anticipatore di P. Poveda portano fino al Vaticano II e agli sviluppi successivi nella vita della Chiesa. Nel 1990 nel Decreto del Pontificio Consiglio per i Laici con cui vengono approvati i nuovi Statuti dell’I.T., la Chiesa riconosce “la profonda sintonia della finalità dell’Istituzione Teresiana col rinnovamento spirituale, comunionale e missionario voluto dal Concilio Vaticano II e specialmente con la necessità di una presenza cristiana nei vari ambienti e istituzioni dell’educazione e della cultura”.

Coro Polifonico della Basilica di Santa AgneseSuccessivamente la prof.ssa Maria Encarnación González Rodríguez ha commentato e approfondito l’espressione di Pedro Poveda succitata: “L’Opera non è mia, è della Chiesa” che ha svolto con l’ausilio di un power point, facendo rivivere anche visivamente gli avvenimenti storici che si sono susseguiti in quel periodo. Ha sottolineato come, dato il carattere laicale dei suoi membri, il fondatore volle che l’Istituzione Teresiana avesse anche un’approvazione civile che ottenne ad agosto dello stesso anno 1917.

le reliquie dei martiri dell’ultimo secoloUn intermezzo molto gradito e apprezzato dal pubblico è stata l’esibizione del Coro Polifonico della Basilica di Santa Agnese, diretto dal prof. Roberto Musto, che ha eseguito diversi brani, sapientemente legati fra loro da frasi di Santa Teresa d’Avila. Il gradimento del pubblico è stato espresso alla fine con un lungo applauso e una standing ovation.

Il secondo momento della celebrazione si è svolto domenica 18 presso la Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina che accoglie le reliquie dei martiri dell’ultimo secolo. Dopo una visita guidata alla Cappella dove si trovano le reliquie di San Pedro Poveda, si è svolta la celebrazione eucaristica e infine i partecipanti si sono recati a Piazza San Pietro per partecipare alla preghiera dell’Angelus con Papa Francesco.


M. Orlando

i partecipanti si sono recati a Piazza San Pietro