Un’esperienza di ecclesialità

Un’esperienza di ecclesialità

Sabato 9 giugno si è tenuto a Roma, presso la Domus Mariae, un convegno sul laicato nella Chiesa italiana, dagli anni ’50 ad oggi, a partire dallo studio dei documenti dell’archivio CNAL, appena riordinato e classificato.  Ma cosa è la CNAL?

 “La Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali (CNAL), promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), è l’espressione e lo strumento della volontà delle aggregazioni laicali di apostolato, presenti e operanti nelle Chiese che sono in Italia, per valorizzare  la comunione e la collaborazione fra loro e nel luogo nel quale esse sono presenti e per vivere  in forma unitaria il rapporto con l’Episcopato Italiano, offrendo la ricchezza delle loro possibilità apostoliche e accogliendone fattivamente i programmi e le indicazioni pastorali” Così recita il primo articolo dello statuto nazionale della Consulta, organismo che nella sua storia ha offerto una testimonianza importante del cammino di impegno, collaborazione e servizio al Paese del laicato associato in Italia.

All’inizio ne facevano parte soltanto l’Azione Cattolica e le associazioni che a lei facevano riferimento, attualmente sono ben 69 le realtà inscritte! Mentre fino ad ora l’approvazione delle singole associazioni da parte della Chiesa italiana era un fatto disgiunto dalla partecipazione delle stesse alla Consulta, nell’ultimo statuto, approvato a gennaio dal Consiglio Permanente della CEI, è stabilito che ogni aggregazione, approvata e/o riconosciuta dalla CEI, entri automaticamente a farne parte.  Questa modifica è stata voluta dai Vescovi per sottolineare che l’appartenenza ecclesiale non è soltanto una relazione diretta con l’Episcopato,  ma richiede il  sapersi parte di un popolo e l’agire di conseguenza.

Oltre la Consulta nazionale operano le Consulte regionali e diocesane, che hanno il compito di esprimere in modo concreto la collaborazione tra le diverse aggregazioni, per rendere sempre più incisiva la testimonianza del laicato associato nel territorio, secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II e di tutto il Magistero successivo, e i cristiani siano sempre più sale e luce del mondo, in modo non solo individuale ma come Chiesa.

L’Istituzione teresiana è entrata nella Consulta all’inizio del 2000 e ha sempre collaborato attraverso la partecipazione alle assemblee, all’interno del Comitato direttivo e  con i contributi di riflessione e di testimonianza  richiesti in occasioni specifiche: convegni ecclesiali, settimane sociali, ecc… oltre che con la partecipazione di alcune persone a questi eventi.

La presenza di membri IT nelle realtà ecclesiali laicali, non si limita alla Consulta nazionale, ma si estende a quelle diocesane e regionali, lì dove l’Istituzione vive ed opera. Questa esperienza in genere è molto ricca e apre veramente ad una conoscenza e stima grande delle altre vocazioni, insieme alla valorizzazione sempre rinnovata della bellezza del proprio carisma specifico e alla sua attualità per il nostro qui e ora.  Oltre questo, aiuta a tessere relazioni di collaborazione e di impegno nel territorio, ciascuno secondo la propria vocazione, sperimentando ancora una volta che l’unione fa la forza e direi la bellezza!

Il Convegno sul laicato ha visto la partecipazione della dottoressa Ferrantin, l’archivista che ha curato il riordino dell’archivio, del professor Trionfini, Direttore dell’Istituto Paolo VI, di Monsignor Semeraro con la moderazione di Luigi Accattoli.

Dalle diverse relazioni sono emersi tanti elementi interessanti della storia del laicato in questi 50 anni e tanta ricchezza, ma insieme anche tanti spunti e sfide per il cammino che si pone dinanzi… così come ha sottolineato Monsignor Semeraro nel suo intervento e Monsignor Angiuli  nella conclusione dell’incontro, prima tra tutte quella di muoversi nella scia della sinodalità, della responsabilità secolare, evitando il clericalismo, come popolo in missione…a partire dalla vocazione battesimale, che fonda qualsiasi appartenenza ecclesiale!

M. Pievaioli