Donaci un cuore intelligente
L’Istituzione Teresiana italiana, per i giorni del Triduo Pasquale, ha organizzato una serie di incontri online aperti alla presenza dell’I.T. in varie parti di Europa e non solo.
La Pasqua 2021, quest’anno, è stata vissuta in uno spazio virtuale che ci ha fatto riflettere sulla necessità ancor più forte, in giorni difficili come questi, di una “Pasqua della vicinanza”, trasformando il freddo schermo di un computer in un “cuore palpitante”, espressione di una comunità viva, aperta, priva di barriere … che aiuta nella rielaborazione e sostegno del presente alla luce della Passione e Resurrezione di Gesù.
Si è cercato di reagire alla attuale situazione con tenacia, senza lasciarsi prendere dallo smarrimento ma ricercando nuovi equilibri.
Assumendo uno sguardo positivo, abbiamo “approfittato” delle difficoltà del momento per prendere consapevolezza che si possono attivare anche nuove vibrazioni emotive e relazionali, atteggiamenti di solidarietà e cooperazione a distanza.
Punto focale dei nostri incontri sono state le sollecitazioni poste dalla Lettera dell’anno 2021 “La sapienza della bontà” di Maite Uribe, Direttrice Generale dell’Istituzione Teresiana, che nella “bontà di Dio, unico veramente buono”, ci invita a “riconoscere la fonte del nostro amore e lo stile di fermezza e dolcezza con cui vogliamo portare consolazione e speranza al nostro mondo”.
In ogni incontro, una breve introduzione di Fiorella Gargano, alcuni video e canti significativi hanno aiutato a creare un clima di accoglienza, un’atmosfera di raccoglimento e preghiera.
Il GIOVEDI’ SANTO, Elisa Estévez López, muovendo dalla crisi a livello mondiale di natura economica, sociale e politica provocata dalla pandemia del Covid, ci ha fatto riflettere, attraverso una lettura attenta dell’attuale storia, sulla necessità di cogliere i “germogli di una umanità solidale che accoglie e cura con generosità” fino ad arrivare alle periferie e si pone con un “atteggiamento di resistenza creativa di fronte alle avversità”. Penetrare la realtà riconoscendo il sacro che c’è in essa.
In un Giovedì Santo particolare, Elisa ci fa riscoprire Gesù inginocchiato davanti ai discepoli, mentre lava loro i piedi facendosi servo per amore e ci invita a fissare su di Lui lo sguardo, “in Lui si è manifestata la bontà di Dio e il suo amore all’umanità” fragile e vulnerabile.
Con una supplica comune chiediamo CONCEDICI UN CUORE BUONO PER AVERE, COME GESÙ, TENEREZZA NEI GESTI, DOLCEZZA NELLO SGUARDO, AMABILITÀ NELLE PAROLE
A fine incontro, Elisa ci invita a pregare e portare al cuore qualcuno con cui abbiamo avuto un problema e avvicinarci ad esso con un gesto concreto.
Il VENERDI ' SANTO la conversazione con Mentxu Ibarra prende spunto da un’altra invocazione della lettera di Maite: CONCEDICI UN CUORE COMPASSIONEVOLE, TU, O DIO, CHE "SOFFRI" COME OGNI PADRE E OGNI MADRE.
Partendo dalla centralità del cuore nella Bibbia, sintesi di tutto l’uomo, luogo delle decisioni, motore delle nostre azioni, ci invita a contemplare il cuore misericordioso di Dio e a ricordare Pedro Poveda, testimone della misericordia per la cura compassionevole e attenta avuta nei confronti di chi viveva nelle periferie geografiche ed esistenziali.
La “riflessione orante” di Mentxu, profonda, concreta ed esigente, ci ha condotto, attraverso diversi brani dell’Antico e del Nuovo Testamento, al modo di agire di Dio “…lento all’ira e grande nell’amore” e meditando il discorso della montagna, Gesù, icona della bontà del Padre, ci ricorda “Siate misericordiosi com’è misericordioso il Padre mio”.
Come comunità, sull’esempio di Gesù e dei profeti, testimoni di una pratica religiosa che pone le sue radici nella fedeltà alla parola di Dio, siamo invitati a rigenerarci nell’apertura e nell’attenzione “al bene che lo Spirito diffonde al cuore della fragilità”.
Il SABATO SANTO è stato un giorno molto intenso ed emozionante. La conversazione del mattino, con Francesca Cocchini ci ha chiamati a fermarci, sostare, osservare, andare alle fonti del silenzio di quel sabato, aiutandoci a penetrare nell’animo di Maria, attraverso il Vangelo di Luca, con uno stupore che ci ha afferrato e commosso.
Con Maria, vicina a noi nella sua grande umanità, abbiamo vissuto lo smarrimento del senso del dolore che già lei, insieme a Giuseppe, aveva provato per quel figlio dodicenne, perduto e ritrovato al tempio dopo tre giorni di ricerca angosciosa. Le parole con cui Gesù risponde a sua madre, e continua a rispondere anche a noi alla domanda “Perché ci hai fatto questo?”, echeggiano sempre più forte: “Non sapete che mi sto occupando delle cose del Padre mio?”
Rapiti da questo mistero, Francesca ci ricorda che anche noi, come Maria, possiamo vivere questo Sabato Santo come dice la tradizione, “mantenendo più fermamente la fede” anche per sostenere quella parte di umanità che ancora oggi, come allora, si può trovare timorosa e forse ha perduto la speranza.
Nel pomeriggio del sabato, Juani Romera, ci ha guidato nell’arte del discernimento che, in forza dello Spirito, ci fa essere “architetti” di un futuro che sta per nascere: CONCEDICI UN CUORE INTELLIGENTE, PER DISCERNERE E SPERARE IN TEMPI DI INCERTEZZA.
In questo anno di deserto pandemico, per non lasciarci travolgere dalla tempesta emozionale, Juani ci suggerisce un atteggiamento interiore spirituale di scelte prodotte dalla mozione, frutto dell’azione dello Spirito Santo e di prendere come esempio personaggi che hanno aperto e percorso strade di speranza. L’incertezza, sottolinea Juani, può diventare il sale della vita: un’opportunità, un cammino da inventare, un’avventura di fede e libertà.
La DOMENICA DI RESURREZIONE ci siamo rincontrati insieme in un’esplosione di gioia ed entusiasmo, reso visibile dai volti e dagli sguardi dei tanti partecipanti. La presenza online è stata vissuta come un esserci in pienezza.
Il messaggio di auguri da parte di Paola Palagi (Direttrice dell’Istituzione Teresiana in Italia) e di Giuseppe Sajeva (Presidente ACIT – Associazione Cooperatori Istituzione Teresiana Italia) ci ha fatto sentire tutti, membri della grande famiglia dell’Istituzione Teresiana, una comunità che aiuta a non far spegnere quella luce che ognuno di noi ha e che ci viene dal Risorto e a dare spazio a quell’amore che si dona senza riserve insegnandoci l’arte del ricominciare.
Da tutti è stato definito un incontro "meraviglioso", che ha destato interesse coinvolgendo tutto l’essere, attraverso la meraviglia e l’incanto delle musiche, dei video e delle parole dei relatori, che hanno saputo porgere le loro riflessioni come un pane buono suscitando sentimenti capaci di unificare sensi, cuore e mente per essere lanciati oltre.
Facendo propria la preghiera di Pedro Poveda: “Che io pensi ciò che Tu vuoi che io pensi; che io desideri ciò che Tu vuoi che io desideri, che io dica ciò che Tu vuoi che io dica, che io agisca come Tu vuoi che io agisca” la comunità dell’Istituzione Teresiana, anche attraverso mezzi tecnologici, ha aperto nuove strade, cercando di leggere la storia presente e le novità che essa ci pone, per essere profeti e testimoni di speranza, certi del Cristo Risorto e sostenuti dalla forza della fraternità.
Mirella Marino
Video conclusivo della Domenica di Pasqua
https://1drv.ms/v/s!Ai9H2sNBaamIhEqc-iQZLMOGw1pZ?e=Nd1zhn