Isnello 2024

Come ogni anno ci ritroviamo per ricordare Elisa. Questa volta non a luglio, ma nelle giornate del 19 e 20 ottobre. La celebrazione è stata arricchita dalla presenza del Cardinale Bassetti, e dall’affetto di molte persone.

Isnello è molto legato ad Elisa Giambelluca e per condividere la bellezza e forza di questo carisma che ha avuto origine con Pedro Poveda, il venerdì sera abbiamo visto insieme il film a lui dedicato. Nella commozione e gratitudine, le persone hanno condiviso lo stupore per un’opera così innovativa, e il commento generale è stato quello di avere ora un quadro chiaro della realtà dell’It e quindi del valore educativo di Elisa.

 

Il sabato mattina, il piccolo gruppo composto dal Cardinale, il suo segretario, Don Mimmo, Maddalena e Francesca Antonelli, è andato al Santuari di Gibilmanna, luogo tanto caro ad Elisa. Ad attendere un cielo limpido e terso che ha reso il panorama meraviglioso e i due frati cappuccini che ci hanno accolto come in famiglia.

Nel santuario abbiamo pregato Maria e celebrato una Eucarestia molto intima e raccolta, ringraziando e pregando per l’It nel suo centenario e ricordando P. Rinaldo, un caro amico che ci ha lasciato.

Nel pomeriggio, un intenso incontro con i ragazzi che già l’anno scorso hanno accolto l’invito a fare un cammino insieme. Quest’anno, in vista del Giubileo, faremo diversi pellegrinaggi. Sabato abbiamo fatto il primo pellegrinaggio, quello dentro sé stessi. Santa Teresa, nel momento in cui si inizia a pregare, suggerisce di chiedersi “chi sono io, chi è Dio e cosa chiedo”. Ciascun ragazzo ha cercato di rispondere alla domanda “chi sono io”, in una condivisione allegra, profonda e sincera.

Il sabato sera ci ha regalato una veglia presso la Chiesa madre. Ci hanno accompagnato parole del Diario di Elisa e commenti letti a più voci. Lo Spirito ha toccato i cuori con molta forza.

La domenica, grande festa. Ad accogliere il cardinale c’è stata la banda del paese, con musica e allegria.

La chiesa era gremita di fedeli, con le autorità del paese e un ricco gruppo di concelebranti. Il Cardinale, portavoce del sentimento comune, ha ringraziato per il centenario dell’approvazione pontificia e per Elisa, donna che ha offerto la vita per il Vangelo. Qui alcune delle sue parole.

“Elisa figlia spirituale di Poveda, che aveva capito importanza dei laici nella chiesa, anticipando il Concilio Vaticano II. Facendo riferimento alle letture del giorno, sottolinea che il vero seguace di Cristo non è colui che cerca il primo posto, ma colui ch,e facendosi guidare dallo Spirito, accetta di farsi prostrare con dolore, come il Figlio dell’uomo che non è venuto per essere servito, ma per servire.  E si può riconoscere tra i servi di Javhé anche Elisa, che cercò di vivere in Cristo ogni momento della sua Vita. Nelle sue lettere Poveda afferma che la sua preoccupazione è che le sue figlie spirituali cerchino una totale conformazione al Cristo, e siano così vere cristiane.  Elisa ebbe modo di conoscere l’Istituzione Teresiana nella residenza universitaria di Palermo. Nella meditazione dell’Incarnazione del Cristo scopre e approfondisce la sua vocazione e si lascia trasportare da questa vocazione, consapevole dei rischi, ma anche dell’intima gioia che si trova quando si sceglie di donarci interamente, da vera donna generosa.  La scelta di Elisa si confà pienamente alla visione di San Pedro Poveda che a sua volta si fonda sul Cristo-Uomo Dio, in virtù del quale l’umano è stato perfezionato e divinizzato.  Docile alla volontà del Signore e ai responsabili dell’It, ma anche creativa e fedele al suo carisma professionale, Elisa è stata una preside eccellente, vera educatrice, coerente in tutto, una vera testimone. Elisa vive la sua vocazione in cammino nelle diverse case dell’It. La sofferenza si manifesta poi in un tumore e raggiunge il suo Signore il 5 luglio 1986. Ed oggi anche a noi, a voi, il Signore chiede qualcosa in particolare per onorare questa vostra sorella.

In Elisa ha preso carne l’Ideale di santità intuito da Poveda che si ritrova nel Capitolo V della Lumen Gentium, in cui vi è il ritratto dello spirito dei membri it.  La Lumen Gentium ci dice: “Tutti coloro che credono nel Cristo di qualsiasi stato o rango, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità e che tale santità promuove nella stessa società terrena un tenore di vita più umano. Per raggiungere questa perfezione i fedeli usino le forze ricevute secondo la misura con cui Cristo volle donarle, affinché, seguendo l'esempio di lui e diventati conformi alla sua immagine, in tutto obbedienti alla volontà del Padre, con piena generosità si consacrino alla gloria di Dio e al servizio del prossimo. Così la santità del popolo di Dio crescerà in frutti abbondanti, come è splendidamente dimostrato nella storia della Chiesa dalla vita di tanti santi”.

Il Centenario è il momento per rendere grazie al Signore per le tante persone che in questi 100 anni hanno fatto di questo carisma la bussola della loro vita e per tutta la semina fatta e i frutti che ha prodotto.  Oggi si vivono tempi molto difficili, siamo preoccupati per la pace del mondo. Al termine, desidero ringraziare Dio Padre del Signore nostro Gesù Cristo che sempre vivifica la sua chiesa e che non smette di inviare uomini e donne dal cuore grande, come questa piccola sorella, che sanno dimenticare sé stessi per offrirsi come testimonianza vivente dell’amore di Cristo e come dono gradito per la salvezza del popolo di Dio e del mondo intero. Anche io a 82 anni ho sperimentato tante volte che quel Dio, che disperde i superbi dai troni e che innalza gli umili, è qui per noi, in mezzo a noi e aspetta solo un cenno per mettersi a servizio della nostra povera vita”.

Dopo queste ricche suggestioni, la celebrazione è continuata nella gioia e poi abbiamo condiviso un pranzo fraterno. Elisa continua a portare i suoi frutti, sta a noi seminare i bei semi che la sua vita continua a produrre.   (Francesca Antonelli)