Josefa Segovia

Un segno

Quando una vita umana si fa incomprensibile per coloro che la guardano partendo dalle circostanze storiche, quando incomincia a manifestarsi più singolare, più feconda, più elevata, allora tale vita diventa un "segno".

Qualsiasi "segno" che si presenta dinanzi a noi sta lì, con il suo contenuto inquietante, ricco di suggerimenti e, nello stesso tempo difficile da capire. Dinanzi ad esso sono possibili due posizioni: rifiuto per tutto ciò che contiene di enigmatico o lasciarsi afferrare dal mistero fino a scoprirne il senso.

Cercando di tracciare la biografia di J.S., non ho saputo evitare la domanda: "Qual è il senso della sua vita, quale profonda realtà ha fatto di lei un "segno"?

La sua vita, infatti, come se sfuggisse alla forza di gravità della comune maniera di essere divenne un interrogativo per i suoi compagni di lavoro, per la sua famiglia, per i suoi alunni, per i suoi amici, per coloro i quali lavoravano insieme con lei.

Già nel 1922 Pietro Poveda aveva scritto:

"Un osservatore che spera di trovare qualcosa di originale in te – nel senso buono della parola, si capisce - non troverà niente, ma chi saprà apprezzare il tuo equilibrio si renderà conto che sei una pura rarità. La Grazia ti ha reso una creatura nuova."

E’ tale singolarità dell’ "uomo nuovo della grazia" quella che vuole farsi patente – in qualche maniera – alla nostra attenzione di "osservatori" nella brevità di questi appunti biografici.

2. Intuizioni e rischio
3. Rifiutare tutto cio' che e’ umano? Mai
4. Un cristianesimo nella sua purezza originale
5. Con la sua sola presenza
6. La verita’ vi fara’ liberi
7. Senso di chiesa
8. Ora è tempo di soffrire meglio
9. Continueremo l’opera
10. Promozione culturale
11. Espansione
12. Con tutte le tue forze
13. La santita’ o la morte