Victoria
Victoria Díez. Ricordo di una maestra

Carmen Fernández Aguinaco. Narcea Edizioni

 

Victoria, che ha ricordato tanto la sua prima comunione, ha avuto  ventitrè giorni per pensare alla sua comunione ultima e forse all'inizio di una nuova vita. Tempo per accettare e per decidere. O semplicemente per confermare le molteplici adesioni e decisioni prese in tante comunioni della sua vita... nei ventitrè giorni che passarono tra l'arresto di don Antonio e il suo, Victoria avrebbe avuto un tempo più che sufficiente per andarsene da Hornachuelos. Ma non lo fece.

Il 19 luglio, solamente il giorno dopo l'inizio della guerra, il parroco aveva dovuto sospendere la messa parrocchiale della domenica.

Qualche giorno prima, Josefa Moyano, in visita a Victoria, dice: "Non mostrava di avere paura, diceva che il suo porto era Hornachuelos... "perché conosco l'ambiente del paese"...

Si era appena costituito a Hormachuelos il Comitato della Difesa della Repubblica e il 20 cominciarono le detenzioni di ogni persona sospettata di appoggiare l'insurrezione. Lo stesso giorno 20, di mattina, alcuni colpi energici interruppero la messa mattutina. Don Antonio, le sorelle, Victoria e sua madre, uscirono frettolosamente dalla porta posteriore della Chiesa e, passando per il vicolo, entrarono nella casa del parroco. Li consumarono l'Eucaristia.

Più tardi alcuni uomini vennero ad arrestare don Antonio e lo condussero a casa di Don Paco Gamero Civico, trasformata in una prigione improvvisata. Insieme con lui portarono altri sedici uomini del paese, commercianti, agricoltori e uno dei maestri dei bambini.

ScuolaIn un primo tempo Victoria e la mamma rimasero nella casa di un vicino del parroco, insieme alle sorelle del sacerdote. Ma poi sembra che la prudenza abbia consigliato alle donne di tornare a casa di Victoria, dove passarono i giorni successivi. In un ambiente di catacomba, sopperivano alla mancanza dell'Eucaristia condividendo la Parola, la fede e il coraggio per il percorso che ancora le attendeva e che Victoria offriva alle sue compagne senza sosta né stanchezza. Sotto la guida di Victoria, che le riunisce in diversi momenti della giornata, formano una piccola comunità che prega e legge vite di martiri, la qual cosa irrita la madre di Victoria che ha già i nervi a pezzi. Si adoperano come possono per aiutare don Antonio. Per portargli da mangiare devono quasi eludere la vigilanza della madre, che è terrorizzata. Un giorno, in mezzo alla biancheria stirata che portano a don Antonio, Victoria introduce un fazzoletto su cui scrive: "La sua strada è il martirio. Per amor di Dio non venga meno"... La telefonista del paese racconta che in tutto questo tempo sentì Victoria pronunciare sempre parole di perdono e di incoraggiamento.