La donna e il mondo intellettuale (1931)

Non è facile misurare né valutare l'importanza dell'impegno che dovrete affrontare perché il futuro della donna colta e il suo influsso nella società moderna sono tanto grandi quanto imprevedibili, oggi.

Il mondo intellettuale è il mondo del futuro. Quanto ha fatto l'Istituzione Teresiana in questo campo e quanto ha evitato e contrastato! Non siamo noi a doverlo dire, ma non possiamo non riconoscere l'aiuto di Dio, al quale dobbiamo tutto ciò che abbiamo.

Grave responsabilità, la nostra, dinanzi a Dio, dinanzi alla Chiesa e alla società se, proprio nel momento in cui la gloria di Dio, l'onore della Chiesa e il bene della società ci sollecitano, smentissimo, per mancanza di sacrificio, la storia del nostro apostolato. Se quando eravamo quasi nulla realizzavamo un'impresa tanto difficile quanto nuova, che umanamente si sarebbe potuta dire temeraria se non fosse stata fondata su Dio e non fosse stata realizzata se non per la sua gloria, quanto grandi sarebbero la nostra colpa e la nostra ingratitudine se, nel momento attuale, disponendo di persone, di mezzi, di esperienza e persino di fama, abbandonassimo il nostro posto e defraudassimo le altrui speranze. È l'ora suprema ed in essa siamo obbligati allo sforzo supremo che, poiché non è nostro, ma si fonda in Dio, sarà fecondo e decisivo.

Bisogna dimenticarsi di se stessi per pensare soltanto ai sacri interessi che rappresentiamo e difendiamo; bisogna porre tutta la fiducia nelle luci e negli aiuti divini, però si deve pensare, progettare, lavorare, vegliare, soffrire, immolarsi come se tutto il successo della nostra impresa dipendesse dall'impegno che in essa poniamo.

Bisogna dare e non chiedere; bisogna farsi tutto a tutti per guadagnarli a Cristo; bisogna possedere il dono dell'opportunità sempre e non essere incostanti o fare marcia indietro; bisogna essere equanimi e perseveranti contro ogni moto interiore ed esteriore, proprio ed altrui; bisogna essere giusti con misericordia, amabili senza smancerie, fini, attenti e cortesi senza ridicolaggini né finzioni né pedanteria; bisogna parlare al momento giusto e tacere quando sarà opportuno; bisogna porre il cuore in ciò che è spirituale senza tralasciare di mettere mano alle cose materiali; bisogna insegnare con le opere e nella sofferenza.