Pasqua 2019 a Carini

La Pasqua vissuta in comunità
La Pasqua vissuta in comunità che, ormai da qualche anno, si svolge in Sicilia, quest’anno ci ha portato a Carini.

Un’oasi francescana con una meravigliosa vista sul mare a pochi chilometri da Palermo.

una meravigliosa vista sul mareL’ambiente, i partecipanti, di età comprese tra i 3 mesi e 91 anni, Don Oscar, sacerdote colombiano, gli animatori, Juani Romera (membro dell’IT) e Paola Palagi (Direttrice dell’Associazione Primaria dell’IT in Italia), ci hanno permesso di vivere intensamente, il mistero di Morte e Risurrezione del Signore Gesù, fondamento della nostra fede, in un clima di profonda fraternità e condivisione, di quello che siamo e di quello a cui la fede ci convoca.

Alla base del nostro vissuto di questi giorni abbiamo cercato di mettere una sollecitazione costante di Pedro Poveda, “L’Incarnazione ben compresa“ che è anche  argomento che continuerà ad interpellarci per tutto l’anno, ma potremmo dire per tutta la vita, perché fondamentale nel vissuto della nostra comunità.



“La novità dell’Incarnazione attraversa tutto il nostro essere stare e fare”


La novità dell’Incarnazione attraversa tutto il nostro essere stare e fareIl giovedì abbiamo cercato di vivere nell’incarnazione l’aspetto del dono: la promessa, l’amicizia, il servizio, il Corpo e il Sangue di Gesù, cibo per la nostra vita.

Paola ci ha guidati ricordandoci come gli avvenimenti della Pasqua indicano ciò che la Chiesa è e ciò che è chiamata ad essere: comunità di salvati, testimone della vittoria sul male e sulla morte, portatrice di speranza e della nuova energia del Signore risorto nel mondo.

Celebrare l'istituzione dell'Eucaristia ricordando l'ultima cena, è vivere il dono della vita di Cristo, che si fa uno di noi, condivide la nostra condizione umana limitata, ci parla, ci aiuta, ci guarisce.  

Arriva ad assumere su di sé i nostri mali, resta con noi sotto il segno del pane e del vino.

L’amore è ricerca di fusione, un perdersi l'uno nell'altro in un reciproco darsi.

preghieraIl venerdì ci siamo soffermati sul significato valore e modi della preghiera; Juani ci ha ricordato che è importante chiedersi: qual è la relazione che abbiamo con Cristo?

Perché la preghiera “non è altro che un intrattenersi, da soli con Colui da cui sappiamo di essere amati” come diceva Santa Teresa.

Per curare la preghiera è necessario prestare attenzione a: luogo, posizione del corpo, modalità, tempo, lasciarsi guidare da un accompagnamento.

E’ importante rileggere la realtà dell’incarnazione nella propria vita: la vita quotidiana, la vita familiare, professionale, di relazione, perchè in tutto questo si riflette la relazione con Dio.

Una vera esperienza di Dio si manifesta nella realtà di ogni giorno, nel come si affronta la realtà che si presenta con le sue gioie e sorprese.

cercano  la  trasformazione  interioreInoltre un altro aspetto interessante è stato sottolineato, la dimensione di ricerca di rapporto con qualcuno che ci trascende e a cui tendiamo, è comune a tanti che non hanno incontrato Cristo, ma cercano  la  trasformazione  interiore, per facilitare l’incontro con Dio, riconosciuto come Fonte della vita.

Quest’ultimo aspetto ci fa essere cercatori a fianco di qualunque uomo.  

Cercatori di una umanità che, per essere piena, guarda alla trascendenza.

La giornata si è infine conclusa con una Via Crucis frutto del contributo dei partecipanti che avevano commentato e trasformato in preghiera il contenuto di ognuna delle stazioni.

costruzione di un mondo più umano Il sabato giornata del grande silenzio: sempre Juani ci ha guidato a riflettere sulla necessità che quello che crediamo si trasformi in quello che viviamo e ci ha aiutato a guardare a due gruppi umani che in questo momento nella società hanno bisogno di attenzione, i giovani e le famiglie.

Come conclusione siamo stati sollecitati a vedere cosa ognuno di noi può apportare alla costruzione di un mondo più umano e, simbolicamente, lo abbiamo rappresentato assemblando dei mattoncini colorati.

Tutto questo insieme a celebrazioni liturgiche in cui don Oscar non ha mancato di invitarci a vivere l’incarnazione lasciando che la vita del Cristo prenda carne in ognuna delle nostre vite.

specchio della presenza dell’amore di Dio

 

Che dire poi dei canti e di quello che ognuno ha saputo dare all’altro?

Il tutto è culminato la notte ed il giorno di Pasqua in una esplosione di gioia  e di canti condivisi anche, con tanti familiari, che prima non erano potuti essere con noi.

Non possiamo non sottolineare la presenza di alcuni piccolissimi, cinque, quattro, tre anni, tre mesi, specchio della presenza dell’amore di Dio; hanno a loro modo partecipato e stimolato la nostra speranza aprendoci al futuro.


Annamaria Sartarelli

 

 

Molto significative le relazioni

 

 

Volevamo condividere i commenti di alcune amiche che hanno partecipato all'esperienza della Pasqua:

 

l'atmosfera della famigliaPer me questa esperienza della Pasqua con tutti voi è stata molto bella...sicuramente molto intensa nei riti e nelle celebrazioni alle quali abbiamo assistito.
Molto significative le relazioni tenute da Juani, da meditare con calma.
Aldilà di tutto questo, vorrei dire che ciò che mi ha colpito particolarmente è aver trovato in tutti voi l'atmosfera della famiglia, una grande accoglienza verso di me non solo da parte di chi già conoscevo...ma anche da parte di coloro che ho conosciuto per la prima volta.
Tutto ciò non mi stupisce, in verità, perché questo atteggiamento è nello stile dell'Istituzione Teresiana, come anche la grande qualità degli interventi, delle riflessioni e di tutto ciò che si condivide insieme.
Un grazie di cuore quindi, a voi tutti ...

Isabella



in comunione con il gruppoSono venuta a Palermo un po' preoccupata per la salute di mia madre e per altri familiari che sono nella prova.
Arrivata a Carini, ho affidato i miei cari a Gesù che ha vissuto la notte del Getsemani e della Croce.
Inoltre mi sono sentita subito accolta e in comunione con il gruppo, formato da persone più o meno giovani, tutti con i loro problemi e le loro croci, ma tutti in cammino verso la Risurrezione, con la Fede che Cristo ha vinto la morte.
Quindi la Pasqua è stata per me un'esperienza vera e concreta di passaggio dalla morte alla vita, una vera festa.
Per questo ringrazio voi e tutti coloro che hanno organizzato il ritiro ...

Paola