Una testimonianza di santità nel mondo dell’educazione e della scuola

 Una di noi

Il 2 febbraio 2019 la CNAL (Consulta nazionale delle Aggregazioni laicali) ha organizzato un seminario sulla santità, a partire dall’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”di Papa Francesco.

L’incontro è stato caratterizzato da due interventi sul tema, uno di Stella Morra, professoressa di Teologia presso l’Università Gregoriana e l’altro  di Linda Ghisoni, sottosegretario per i laici, presso il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.  Dopo un ampio dibattito assembleare, sono stati presentati alcuni testimoni laicali, che hanno vissuto in pienezza la vocazione battesimale nel servizio educativo, nella famiglia, tra i giovani, nell’impegno sociale e nella promozione della donna. Ha concluso l’incontro Monsignor Vito Angiuli, presidente della commissione Cei per i laici.

Come testimone di educatrice è stata presentata la Serva di Dio Elisa Giambelluca, testimonianza che ci piace condividere in questa pagina.

 

Elisa GiambellucaElisa nasce ad Isnello (Pa) il 30 aprile 1941, frequenta il liceo a Cefalù e l’Università a Palermo, dove si laurea in matematica e fisica nel 1965.

Durante gli anni dell’Università risiede nella casa dell’Universitaria dell’Istituzione Teresiana dove, conquistata dal carisma del Fondatore S. Pedro Poveda, matura la sua vocazione ad una donazione totale a Gesù Cristo, nella forma laicale propria dell’associazione e chiede di farne parte a maggio del 1964.

Vive in pienezza la sua vocazione battesimale a servizio dei giovani, nell’insegnamento e nella formazione, in varie città d’Italia: Torino, Roma e per molti anni a Rossano, in Calabria. Testimonia ovunque una straordinaria unione a Cristo nella vita ordinaria, vissuta nella gioia e nel dono di sé.

Accetta con grande fede e serenità, nella partecipazione consapevole al Mistero Pasquale, la sua dolorosa malattia. Muore a Roma il 5 luglio 1986.

Elisa è stata una “santa della porta accanto” che non ha fatto rumore, ma ha lasciato una scia di luce lì dove è passata, che non può essere dimenticata. E’ stata “una di noi” dicono i tanti che l’hanno incontrata come insegnante, collega, preside, amica, confidente… 

In questi pochi minuti ci soffermiamo solo nella sua testimonianza di educatrice, ascoltando quanto hanno scritto alcuni colleghi e alunni degli anni dello Sperimentale di Rossano.

“Ho collaborato molto da vicino con Elisa tra il 1973 e il 1979 quando lei era la preside dell’Istituto sperimentale “San Pio X” a Rossano. Elisa, oltre che dirigente era l’anima di quella esperienza educativa, grazie al suo stile di presenza, alla sua persona mite, dolce, ma chiara e determinata all’occorrenza, mai nervosa o agitata, franca e serena nel dialogo con tutti, capace di comunicare pace e serenità. Riusciva a creare un ambiente educativo aperto e stimolante, una comunità educante dove ognuno, docenti, studenti, genitori e personale ausiliare dava il meglio di sé con iniziative e contributi per affrontare problemi e dare soluzioni. Lei non amava mettersi al centro, era una come gli altri… che ascoltava e valorizzava ogni persona.” (Daniela Corinaldesi)

“Testimoniava i valori con tutto il proprio essere, coinvolgendo chi le stava vicino… innanzitutto il rispetto dell’altro, considerato non uno qualsiasi, ma persona. Grazie a lei ho potuto approfondire che l’altro è persona, che ha i tuoi stessi diritti e doveri e che perciò merita il tuo rispetto dovunque e in ogni circostanza” (Enzo Cumino).

“Elisa era la Preside della scuola e io un’insegnante alle prime armi… eravamo tutti giovanissimi e lei ci lanciava con responsabilità più grandi di noi, ma sapeva sostenerci con dolcezza e fermezza. Dirigeva la scuola con serietà e competenza professionale e insieme con dolcezza, facendone una famiglia in cui tutti ci sentivamo membri importanti e complementari” (Maddalena Pievaioli)

“Dialogava con noi tirando fuori tutta la sua umanità, coniugata alla sicurezza che sapeva comunicare. Elisa attraverso lo sguardo, esprimeva la profondità del suo mondo interiore, che regalava a noi docenti non solo nello svolgimento dell’attività didattica, ma anche in vari momenti della vita privata, quando problemi quotidiani o straordinari, segnavano la nostra esistenza….   I suoi occhi sembravano dire “Ti sono vicina, Dio ti è vicino, ti vuole bene.  Era per tutti noi l’esempio del laico impegnato, che infondeva il lievito del Vangelo nelle aule scolastiche e, soprattutto in noi docenti, anche se di estrazioni culturali diverse. La sua fede avvinceva, la sua audacia e il suo ardore ci attraevano. Elisa ha saputo offrire una vera testimonianza cristiana di docente, dirigente, educatrice  attraverso il servizio di rinnovamento della scuola e la formazione dei docenti. Un impegno svolto sempre con dedizione, disinteresse, carità e verità” (Maria Teresa Russo).

E ora una ex-alunna

“Nelle assemblee discutevamo di quanto accadeva nel mondo e questo ci aiutava ad avvicinarci alle problematiche sociali e ci stimolava ad  acquisire una mentalità critica, che ci rendesse capaci di scelte libere. Lei era sempre lì, anche se non presiedeva le riunioni. Quando era presente si ascoltavano tutti i punti di vista, rispettando le singole opinioni, cercando di arrivare a un punto di intesa comune, mai perdendo di vista l’uomo e la sua dignità. In questi momenti “forti” Elisa appariva testimone autentica della speranza cristiana che si propaga come un raggio di sole ad ogni fratello. Speranza che nasce dalla fede e si compie nella carità.

Un suo tratto tipico era l’ascolto: quando ti ascoltava, faceva il deserto intorno a sé, vedeva e sentiva solo me, senza farsi distrarre dal mondo; e adesso capisco perché: Elisa scopriva in ogni suo interlocutore Cristo. In quel momento c’ero io che parlavo e lei che ascoltava, e lei ti offriva in dono tutto il suo essere: donna, insegnante, preside, sorella e madre” (Angela Campana)

Per iniziativa di alcuni sacerdoti della sua diocesi di origine, il 29 marzo 2009, Monsignor F. Sgalambro apre l’inchiesta diocesana per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Elisa Giambelluca. La fase diocesana si conclude, sempre ad Isnello, il 2 luglio 2011, e prende avvio la fase romana.

Dal 2016 i resti mortali della serva di Dio riposano nella chiesa parrocchiale di s. Nicola di Bari, ad Isnello, sotto la statua della Madonna che Lei ha tanto amato.

M. Pievaioli