La preghiera è l’unica forza (10 febbraio 1920)

Dice il Padre sant'Agostino che la preghiera è la forza dell'uomo e la debolezza di Dio; io vi dico, per manifestare quanto penso e quanto sento, che la preghiera è l'unica forza di cui dispone l'Opera teresiana e che, poiché non disponiamo di altra forza, vinciamo l'Invincibile e otteniamo dalla sua infinita misericordia una serie ininterrotta di prodigi che sono la nostra vita. Vi assicuro, inoltre - e desidero che questa mia affermazione sia conosciuta da tutti e resti sempre come espressione della volontà di vostro Padre - che se qualcuno cerca un'altra forza o si affida a qualcosa che non sia la preghiera, non conosce l'Opera né vive del suo spirito. Chiedo a Dio, nostro Signore, dal profondo del cuore, che non conceda a quest'Opera, fondata per dare gloria al suo santo nome, nessuna forza umana, ma che aumenti quella già concessale, facendo sì che i suoi membri siano sempre più anime di preghiera.

L'importanza dell'impresa nella quale siamo impegnati, la necessità di virtù, di talento, di laboriosità e di perseveranza nelle persone, l'imprescindibilità dei mezzi materiali per la realizzazione dell'Opera lasciano sempre più esterrefatti quanto più si conosce il fine che essa si propone.

Ora, se pensate che, per superare tutto, non disponiamo né vogliamo disporre di nessun altro mezzo che della preghiera, capirete bene che cosa essa significhi nella vita teresiana.

Se la nostra forza avesse le sue radici nel talento, nella posizione sociale, in qualcosa di umano, ci sarebbe chi potrebbe cooperare e chi no; però, siccome esse sono poste nella preghiera, tutti possono cooperare allo stesso modo, e, se non pregano allo stesso modo, sarà o perché non tutti amano allo stesso modo l'Opera o perché non tutti hanno il suo spirito.

Ma soprattutto vi prego che vi esercitiate nella preghiera, ne facciate una necessità della vostra vita, vi impegniate tanto nel praticarla da non esserci motivo, materia o ragione sufficiente per farvi trascurare, anche per un solo giorno, la preghiera; che portiate a Dio i vostri allievi solo per questa via dolce e soave. Vi prego che, nello studio, nella malattia, nel lavoro, nelle tentazioni, nelle tribolazioni di ogni genere, in tutte le vostre imprese, nel compimento dei vostri doveri, ogni volta che il mondo, il demonio e la carne vi esporranno a pericoli, quando avrete bisogno di qualche grazia, per voi, per il prossimo, per l'Opera, per perseverare nella vostra vocazione, conoscerla e seguirla, insomma, per ottenere ogni bene, per liberarvi da ogni male, per trionfare su tutto, ricorriate alla preghiera con una sicurezza e una costanza tali che, dopo aver pregato, possiate essere così soddisfatti come se aveste messo in pratica tutti i mezzi idonei ad essere conosciuti e praticati dai più saggi e dai più potenti.