Studiare, apprendere, insegnare (1930)

Dovrebbe essere superfluo l'esame sullo studio e sulla cultura in un'Istituzione la cui arma principale per svolgere il proprio apostolato è la scienza.

Grazie a Dio, vi sono molte associazioni che si santificano pregando, visitando i malati, curandoli; proteggendo i bambini, accogliendo giovani ed esercitando la carità in diversi modi. I rispettivi mezzi di tali forme di apostolato sono molto diversi e se queste persone, dopo averne scelto uno, si servissero di un altro diverso da quello scelto, farebbero male e causerebbero danni, con discredito della vocazione e della propria associazione.

Dopo la preghiera, non vi è nulla di più chiaro, di più ripetuto e raccomandato nell'Istituzione dello studio; ma, forse, sarà necessario incidere in una lapide, da collocare in ogni nostra casa, queste parole: «I membri dell'Istituzione devono santificarsi studiando, apprendendo e insegnando».

C'è chi si ritiene esonerato da quest'obbligo, perché crede di essere talmente inadatto allo studio, da ritenere inutile il proprio impegno. Non lo è, da nessun punto di vista.

Se pure è sincero chi la pensa così, tenga, però, presente che non gli si chiede più di quanto sia in grado di fare, né gli si esige qualcosa che superi la sua volontà. Se non è sincero, ma vuole ingannarsi e ingannare per liberarsi da una fatica, manca al proprio dovere.

Se è così superbo che, per il fatto di non riuscire ad arrivare dove arrivano gli altri, vuole smettere di fare il proprio dovere, manca doppiamente.

Ciascuno ha le proprie capacità; non esiste società in cui tutti i membri siano ugualmente dotati, ma tutti possono essere utili.

Si faccia ricorso ai migliori maestri per imparare il più possibile, nel modo migliore e nel minor tempo possibile, per essere idonei al lavoro loro affidato.

Non riesco a credere che [i membri dell'Opera], consapevoli dell'importanza, per la gloria di Dio, di quanto detto sinora, smetterebbero di essere studiosi e colti.

Si insista molto sulla necessità di questi strumenti per il compimento dei fini istituzionali ai quali il Signore subordina le grazie per santificarsi e santificare.