Inganni che subiamo (1935)

 

Inganni che subiamo. Credere che sia più gradita a Dio l'intransigenza della prudente tolleranza. Credere che sia più efficace il rigore della benevolenza. Credere che sia zelo quello che è amor proprio. Porre troppa fiducia nei mezzi umani. Non essere sempre pronti ad ascoltare, consolare e incoraggiare. Non sapere riprendere né dare un consiglio, al momento opportuno, a quattr'occhi, con il tono e le parole convenienti.

L'esempio di nostro Signore. Non venne a cercare i giusti, ma i peccatori. Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Per convertire la Samaritana non misura il tempo e dimentica di mangiare. A quelli che vogliono lapidare l'adultera dice: «Chi è senza peccato, scagli la prima pietra». Quando i discepoli dormono, come li sveglia, la prima e la seconda volta!

Si ricordi ciò che dice san Paolo di chi piange con quelli che piangono, di chi soffre con quelli che soffrono. Si fa tutto a tutti, per guadagnarli a Cristo.