Pensieri 1 (1936)

 

Giudichiamo con criterio umano o con criterio soprannaturale gli avvenimenti attuali? Ce lo diranno le nostre espressioni, i nostri giudizi, i nostri atteggiamenti.

 

Ora è tempo di raddoppiare la preghiera, di fare più penitenza, di soffrire meglio, di sovrabbondare in carità, di parlare meno, di vivere molto uniti a nostro Signore, di essere molto prudenti, di consolare il prossimo, di incoraggiare i pusillanimi, di elargire misericordia, di vivere fiduciosi nella provvidenza, di avere e dare pace, di edificare il prossimo in ogni circostanza.

 

Mai come ora dobbiamo studiare la vita dei primi cristiani per imparare da loro come comportarci in tempo di persecuzione: come obbedivano alla Chiesa, come testimoniavano Gesù Cristo, come si preparavano al martirio, come pregavano per i loro persecutori, come perdonavano, come amavano, come benedicevano il Signore, come incoraggiavano i fratelli!

 

Quanto si parla in questi giorni di persecuzione, quanto si commenta, con quanta leggerezza si giudica, quale avidità di notizie, quale curiosità così male repressa, quale nervosismo così poco cristiano, quale maniera di suggestionarsi, quante mancanze si commettono! Esaminiamoci e proponiamo di correggerci.

 

Domandiamo a Gesù se è contento di noi, se siamo come egli desidera, se facciamo il nostro dovere da bravi figli, se lo abbiamo amato per coloro che lo odiano, se abbiamo pregato per chi lo dimentica, se abbiamo riparato gli oltraggi che riceve.

 

Con preghiera, amore e lavoro, e non con lamentele, commenti e lagnanze dovete contribuire alla salvezza della Spagna.

 

[I membri dell'Opera] non devono mai dimenticare ciò che sono, la finalità dell'Opera, il suo spirito, la sua organizzazione e il suo fine, così saranno in condizione di potere agire in qualunque momento.

 

Ora è il tempo che si scopre la tempra della nostra anima, che si manifesta il nostro spirito di fede, che si mostra la nostra fiducia nella provvidenza, che si distinguono le virtù vere da quelle false, che si rivela la consistenza della dottrina, che si apprezza la devozione solida.

 

Tutta la forza del vostro apostolato sta nella vostra unione con Dio. Per condurre a lui le anime, bisogna essere pieni del suo spirito, ciò si ottiene pregando con fede e fiducia.

 

Se conoscessimo bene la forza della preghiera, ci considereremmo fortunati, perché avremmo la sicurezza di conseguire tutto il bene che desideriamo per noi e per gli altri.

 

Dimostrare con i fatti che siamo discepoli di Gesù, pregando per i nemici, facendo loro tutto il bene che possiamo: supplicare perché si convertano.

 

Riempitevi della carità di Cristo per diffonderla nella società che brucia di odio e di vendetta.

 

Con giovani si fece quest’opera che voi ammirate ed amate, ma giovani che, fin dal primo momento, compresero bene che cosa era la missione e misero tutta la loro anima in quest’impresa di apostolato.

 

La nostra fiducia è fondata in Dio o nel nostro fare, nelle nostre forze, in qualcosa di umano? La pace dell'anima e la tranquillità di spirito ci daranno la risposta.

 

[I membri dell'Opera] devono avere un'intensa vita spirituale, ma non farsene vanto.

 

Siamo stati coraggiosi nel confessare Cristo, nel difenderlo e sacrificarci per lui?

 

Se pensate seriamente alla responsabilità che avete, troverete molte cose di cui pentirvi.

 

Mai come ora vi sono necessarie luci dal cielo per comprendere l'eccellenza della vostra missione, e forze soprannaturali per compierla.

 

Il vostro zelo è stato prudente o gli è mancata questa virtù ed è risultato impulsivo, indiscreto, passionale, vendicativo e privo di sguardi soprannaturali?

 

Dal vostro fervore e dal vostro impegno dedurremo se avvertite, con l'intensità dovuta, i mali del momento presente.

 

Nessuno si consideri inutile, se pone tutta la sua fiducia in Dio, che è onnipotente; e nessuno si ritenga utile, se confida soltanto nel proprio talento, cultura, simpatia o altra cosa umana.

 

Siete la speranza dell'Opera; ciò vi obbliga a corrispondere ad una missione tanto elevata, mettendo un sincero impegno nel formarvi, al fine di essere strumenti di Dio. Con quale impegno si educa chi deve occupare un posto elevato nel mondo! C'è qualcosa di più alto dell'essere apostolo?

 

Non vi pesino i sacrifici, trattandosi del bene della vostra anima e della salvezza del prossimo.

 

Se dalla vostra condotta devono formarsi un giudizio sulla fede professata, sulla morale praticata e sulla Chiesa che vi insegnò l'una e l'altra, che avranno pensato i vostri nemici? Li avrete confusi, li avrete edificati o li avrete scandalizzati?

 

Come vanno mitezza, pazienza, dolcezza, bontà nei rapporti con il prossimo?

 

Esaminate la vostra condotta per capire se l'ambiente ha influito su di voi e se vi siete lasciati contagiare dalle stesse colpe che censurate.

 

La vostra opera è stata pensata per essere utile alla Chiesa in tempo di persecuzione.

 

Sebbene le circostanze non siano avverse alla religione e apparentemente si ritenga non necessaria l'Opera, [i suoi membri] devono essere una riserva preparata.

 

Si ha la pretesa di dare molte spiegazioni all'incomprensibile condotta di chi, pur dicendosi cattolico, si comporta da incredulo nei momenti attuali. Incosciente? Pazzo? Ignorante? Un fenomeno psichico? Uno spasmo? Atrofia spirituale? Ipocrisia? Routine? Sensibilità esagerata? Per me la spiegazione va ricercata nel fatto che cattolici di questo tipo non sanno chi sono né sanno che cosa sia il cattolicesimo. Sono esseri mossi dall'ondeggiare collettivo imperante, che si lasciano trascinare dagli evviva alla patrona del paese e dagli abbasso a quanto vi è di più santo. Energie senza direzione, senza criterio, senza idee. Passioni senza regole.

 

Sia quel che sia, il fatto sussiste e diventa manifesto ogni giorno di più. Vi è poi un altro fenomeno ancora più deplorevole e inesplicabile: quello dei cattolici che assistono a tutto ciò, protestano, gridano contro enormi ingiustizie, poi continuano a non pensare da cattolici, a non parlare da cattolici, a non avere sentimenti da cattolici, a non operare come tali. Aspettano la soluzione da un colpo di stato, da una catastrofe o da un miracolo.

 

Per ultimo esiste il fenomeno sconsolante di chi, ritenendosi credente, anima eletta ed elevata, non pensa come i primi cristiani alla persecuzione né si esprime come loro, non prega né fa penitenza, non si umilia, non lavora, non mette in pratica quanto Dio comanda e la Chiesa insegna: o piange abbattuto o si ritira desolato o si nasconde da codardo.