Covadonga (Spagna): a cento anni dalla sua nascita l’I.T. rinnova il suo “grazie” a Maria  (29 maggio)

Covadonga Spagna

L’adempimento di un “debito di riconoscenza” nei confronti della Madre di Gesù, considerata l’ispiratrice e, in definitiva, la vera “fondatrice” dell’Istituzione; il rinnovamento di un impegno volto a consolidare sempre più la fiducia in Lei e a riconoscerla come guida e aiuto, nel luogo stesso in cui l’Istituzione ha avuto origine; queste – in sintesi – le ragioni principali – elencate in una lettera scritta nel 1934 alle “teresiane” – per le quali Pedro Poveda volle che ogni anno, da quel momento, alcuni membri dell’Istituzione (tre, in origine, poi via via di più, anche in relazione alla maggior presenza dell’associazione nel mondo) si recassero in pellegrinaggio al Santuario di Covadonga (nel nord della Spagna, tra le montagne delle Asturie), davanti all’immagine di Maria denominata “la Santina”, a nome di tutta l’I.T.

 

Covadonga

 

Questo gesto – denominato fin dall’origine “Voto di Covadonga” – dettagliatamente codificato e regolamentato dallo stesso Fondatore nella lettera citata, ha da subito assunto un’importanza determinante per la vita dell’Istituzione, segnandone i “passaggi” fondamentali.

Ogni anno, infatti, la stessa scelta degli “offerenti” (così sono chiamate le persone designate dal Governo generale dell’Istituzione per adempiere al “voto”) mette in luce in modo particolare non solo le diverse realtà geografiche in cui l’Istituzione è presente e le diverse modalità di appartenenza, ma anche i campi di missione che – in un determinato periodo storico – si intendono sottolineare (giovani, famiglie, situazioni di emarginazione, aree di impegno culturale…).

 

Quest’anno, in concomitanza con le celebrazioni del Centenario, a svolgere questo compito che – per un membro dell’Istituzione è soprattutto un onore e un privilegio – sono state designate 11 persone (tra le quali due coppie di sposi), tra le quali – eccezionalmente – anche alcuni non membri dell’I.T., ma molto molto vicini alla sua spiritualità e, comunque, collaboratori spesso infaticabili ed entusiasti delle sue iniziative (cfr. nel riquadro qui sotto i nomi e la provenienza degli “offerenti”, e la realtà che ciascuno di essi era chiamato a rappresentare).

 

 



 

GLI OFFERENTI

La Direttrice generale e il Consiglio di Governo, in rappresentanza dell’Istituzione Teresiana nel mondo

Lucia Subaldo, delle Filippine, presenta il lavoro con i giovani, l’impegno nel servizio agli altri e l’accompagnamento e il discernimento vocazionale che si realizza nei gruppi di convocazione all’ IT.

Marina Mosquera, dalla Colombia (sostituita da M.Eugenia Cardenas per l’impossibilità di ottenere il visto di uscita dal suo paese!) , rappresenta la formazione di educatori e di agenti sociali e la fecondità dei cinquanta anni di vita dell’Istituzione in quel paese.

La coppia Roberto Jori e Maura Mattei, dell’ Associazione ACIT Italia (Cooperatori), rende presente la crescita e il consolidamento della realtà ACIT nei diversi paesi.

Xavier Cortés, dell’associazione ex-Alunni del Centro Arrels di Barcellona, presenta alla Santina i tanti alunni e alunne formati nei Centri e progetti, che mantengono il legame con l’Istituzione.

Tat’y Velu, coordinatore del progetto Bana ya Poveda della R.D. del Congo rappresenta la realtà di tanti progetti a favore dell’educazione di bambini, bambine e giovani in contesti di povertà, esclusione e rischio della propria vita.

Monica Plaza, di ACIT Joven di Spagna, rende presente la realtà dei movimenti giovanili  nei vari paesi e l’impegno di questi giovani nella formazione e nell’animazione di altri giovani.

Isabel Fernández, direttrice pedagogica del Centro Educativo Castroverde di Santander, rappresenta i tanti collaboratori e collaboratrici che stanno rendendo possibile la missione dell’Istituzione nei diversi Paesi in cui è presente.

José Luis Osorno e Carmen Gil, genitori di un membro dell’Istituzione (Associazione Primaria), rappresentano la realtà familiare in cui i bambini ricevono la prima impronta formativa e dove sono accompagnate e sostenute le scelte di vita.

 

Agustín Fernández, sacerdote della diocesi di Teruel-Albarracín, collaboratore instancabile dell’IT, specialmente nel movimento ACIT Joven, fin dai suoi inizi, rende presente il sostegno che l’Istituzione riceve, in tanti modi, dal ministero sacerdotale.

 


 

Covadonga Spagna

 

 

Anche le celebrazioni che “ruotano” in qualche modo attorno all’adempimento del “voto”, organizzate dalla comunità dell’Istituzione presenti nella regione (le Asturie), hanno assunto quest’anno un significato e una solennità particolari.

 

Il primo appuntamento – nel tardo pomeriggio di sabato 28 maggio – era l’inaugurazione di una mostra sulla storia dell’Istituzione, denominata “Cento anni di vita”, allestita per l’occasione nel chiostro della “Collegiata di S. Fernando”, nelle immediate vicinanze del Santuario.

Subito dopo, gli “offerenti” e i numerosissimi pellegrini si sono trasferiti nella vicina “Grotta della Vergine di Covadonga”, per un momento di intensa preghiera – introdotta da testi particolarmente significativi di Pedro Poveda e Josefa Segovia – davanti a questa immagine mariana (molto venerata in Spagna, sin dal tempo della “reconquista”), che un secolo fa ispirò a San Pedro Poveda l’ “idea buona” della nascita di questa “Opera della Chiesa”.

La mattina dopo – domenica 29 maggio – in una sala della “Escolania” attigua al Santuario, gremita di oltre 400 persone attente e commosse, gli “offerenti” – alla presenza della Direttrice Generale Loreto Ballester – hanno presentato brevemente le rispettive realtà di provenienza, condividendo con i presenti – ciascuno dalla sua particolare “angolazione” – i loro sentimenti di gratitudine.

Subito dopo, l’intero gruppo di pellegrini dell’Istituzione Teresiana, insieme agli “offerenti”, alla Direttrice Generale e al Consiglio di Governo, si sono trasferiti nel Santuario, dove alle 12 è stata celebrata l’Eucarestia, presieduta dall’Arcivescovo di Oviedo – mons. Jesus Sanz Montes – e concelebrata dall’Abate di Covadonga e numerosi altri sacerdoti, amici e collaboratori dell’Istituzione, tra i quali padre Agustin Fernandez, grande collaboratore dell’associazione e, proprio per questo, quest’anno anche “offerente”.

Nell’omelia, l’Arcivescovo ha espresso con parole piene di calore e partecipazione il suo ringraziamento all’Istituzione per il lavoro svolto nella diocesi.

Al termine, prima della benedizione finale, gli “offerenti”, insieme con la Direttrice Generale, hanno pronunciato davanti all’assemblea dei fedeli la “formula del voto”, che esprime solennemente alla Vergine di Covadonga la riconoscenza di tutta l’I.T., e il riconoscimento che a Lei, alla Madre di Gesù, l’Istituzione deve la sua stessa esistenza.

Al termine della celebrazione, all’uscita dal Santuario, lo splendido sole che aveva illuminato la prima parte della mattinata aveva lasciato il posto – come spesso accade in montagna – ad una pioggia intensa, che ha sorpreso tutti i partecipanti.

Ma ci voleva ben altro che un repentino cambiamento atmosferico, per togliere dal loro cuore la grande gioia e l’emozione per ciò che avevano appena vissuto: davvero, cento anni dopo, si può affermare che a Covadonga come in nessun altro luogo “ha avuto origine l’Istituzione Teresiana”!

 

Roberto Jori