Cosa possiamo dire di Elisa?

bambini santi

 

1. BAMBINI SANTI

 

 

La gente che ha conosciuto Elisa Giambelluca da bambina ha detto che era fervorosa nelle preghiere, fedele nell’eseguire i suoi compiti e gentile e rispettosa dei sentimenti altrui. Viene perciò naturale domandarsi se si nasce santi.

 

Coloro che sono ricordati come bambini santi sono morti da bambini: c’è  una numerosa schiera di bambini che nei secoli passati, durante le persecuzioni contro i cristiani, sono morti per la loro fede con le loro famiglie e le loro comunità. Purtroppo, anche il ventunesimo secolo non è libero dalle persecuzioni religiose, e tutti, compresi i bambini, devono essere preparati a confessare la loro fede. Speriamo di non dover mai affrontare una prova del genere, ma se una situazione simile si dovesse presentare, è consolante pensare che tutta Chiesa ci ricorda nelle preghiere di ogni Messa.

 

Non tutti i bambini santi sono morti martiri. Alcuni di essi sono stati beatificati o canonizzati per le virtù eroiche e per la devozione che hanno ispirato, mentre erano ancora in vita, ai fedeli. Pensiamo a  Santa Maria Goretti che è stata uccisa per non aver ceduto alle insistenze di uno stupratore che voleva violarla, e ai Beati Giacinta e Francesco di Fatima che hanno vissuto una vita di preghiera e penitenza dopo aver testimoniato di aver visto la Madonna.

 

Possiamo supporre che molti bambini che potremmo chiamare santi continuano a vivere da adulti una vita santa. Penso che possiamo collocare in questo gruppo Elisa e forse altre persone che conosciamo. Sembra naturale che ci debbano essere santi molto giovani come ci sono bambini musicisti, matematici, giocatori di scacchi.

 

Non penso che tutti questi giovanissimi santi siano state persone pacifiche  e gentili, anzi penso che forse non è stato facile vivere con loro. Alcuni saranno stati troppo esuberanti, altri dei veri diavoletti che ne combinavano di tutti i colori e che rientravano in casa la sera sporchi e coperti di fango. Ma questi bambini erano amici di Dio ed erano capaci di commuoversi per gli altri e  spesso anche per gli animali. Nei limiti delle loro piccole possibilità questi bambini aiutavano un amico nel bisogno, collaboravano alle faccende di casa, cercavano di far felice qualcuno che era triste.

 

Elisa è stata sicuramente così. Era attenta e notava, per esempio, quando uno dei compagni di scuola aveva delle difficoltà a casa. Una ragazza, la cui  famiglia viveva in ristrettezze economiche perché il padre era ammalato, ricorda con gratitudine come Elisa la invitava spesso a casa per uno spuntino, l’aiutava a fare i compiti, le era amica.

 

I bambini santi sono popolari perché sono buoni compagni, si può contare su di loro e ci fanno sentire bene. I bambini santi non cercano di guadagnarsi popolarità. Stendono la mano ai bambini poco inseriti in un gruppo e li scelgono per la loro squadra. I bambini santi non si divertono ad essere cattivi con i più deboli.

 

Ma anche se un bambino non sembra avere una speciale relazione con Dio o non sembra desiderare di rendere il mondo migliore, non tutto è perduto. Alcuni santi, come Sant’Agostino, sono conosciuti per avere ottenuto una grande conversione da adulti, anche se questo non vuol dire assolutamente che siano stati cattivi da piccoli. Comunque chi siamo noi per giudicare? Forse in loro c’erano semi di santità che aspettavano un’opportunità per germogliare e dare frutto, forse dovevano sperimentare qualcosa di diverso nella loro vita prima di rendersi conto che in realtà i loro cuori anelavano l’amore di Dio.

 

La Chiesa crede che tutti i bambini siano capaci di contribuire alla santità del Popolo di Dio. Quando, nel 2009, il Papa è stato in Terra Santa, nell’ omelia della Messa a Nazaret, il paese dove crebbe Gesù, disse che i bambini avevano un ruolo speciale nella crescita in santità dei loro genitori. E non è stato il primo a dire questo: si riferiva, infatti, a un documento del Concilio Vaticano II,  la Gaudium et Spes.

 

Forse potemmo rispondere che i bambini spesso ci fanno  esercitare la pazienza e altre virtù e che dovremmo noi  essere canonizzati per essere riusciti a sopravvivere finora. Molti di noi sarebbero d’accordo. Ma è interessante constatare che ai bambini si danno chiaramente delle responsabilità nell’aiutare a fare del mondo un posto migliore. Perciò concediamoci di rimanere toccati dai gesti di gentilezza, generosità e pietà da parte dei nostri piccoli amici.

 

Cosa possiamo dire di Elisa?
1. Bambini santi
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5. Cambiare lavoro
6. Dicono che lei era santa
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