DONNA, TERRITORIO, TRASFORMAZIONE SOCIALE
Nel corso dell’anno scolastico 2012-2013, la classe 2^ A dell’Istituto Magistrale “Regina Margherita” di Palermo ha partecipato al progetto “Donna, territorio, trasformazione sociale” i cui dieci incontri si sono tenuti presso la Sala da studio “G. Toniolo” e sono stati condotti e animati dai volontari del “Centro di formazione pedagogica P. Poveda”.
Il fine del progetto è stato quello di rendere noi ragazzi consapevoli di quanto sia da rivalutare il ruolo sociale della donna del Sud.
Le attività proposte sono state coinvolgenti: abbiamo avuto occasione di incontrare donne che si sono battute con forza e determinazione per l’emancipazione; donne che hanno creduto nelle loro idee innovative ed hanno messo fantasia, capacità e competenze nell’inventarsi e realizzare attività che hanno permesso un’autentica trasformazione sociale.
Ricordiamo Rosa Vacante: il suo impegno di cittadina e l’attenzione al fenomeno migratorio; l’amore al territorio espresso poeticamente; la passione per i genuini prodotti della terra e la vitalità di un’azienda che prossimamente andremo a visitare.
Le sorelle Grazia e Rosa Lo Vano, scrittrice e poetessa una, pittrice l’altra; le loro opere, i riconoscimenti avuti, sono stati per noi un invito a mettere in atto le nostre potenzialità creative.
Una donna formidabile è “Mamma Andrea” la cui vita difficile e piena di ostacoli non le ha impedito di mettere a frutto ingegno e inventiva fino ad affermarsi come imprenditrice e dirigere un’azienda che, con interesse, abbiamo già visitato.
Non possiamo tralasciare la conoscenza di alcune scrittrici siciliane nostre contemporanee: l’accurata presentazione e lettura di alcune delle loro pagine, fatta da Valentina Presti e Magda Rosato, ci ha fatto scoprire la possibilità di autopromozione e quindi di una conseguente trasformazione sociale.
Possiamo affermare che tutte le iniziative ci hanno appassionato e sensibilizzato al tema che vede la donna del Sud protagonista della vita sociale ed economica contro ogni forma di discriminazione.
La classe 2^ A del corso “Liceo delle scienze umane”