Vita di coppia, comunicazione, rapporto genitori-figli: il percorso del MIT adulti di Palermo nella stagione 2013-2014
All'inizio dell' "anno sociale" 2013-2014 era stato presentato, anche su queste pagine, il programma che il gruppo "MIT adulti" di Palermo si era dato per continuare il cammino di riflessione e comunione avviato negli anni precedenti.
E' stato anche pubblicato il resoconto del primo degli incontri programmati - quello del 27 ottobre 2013 - nell'ambito del percorso previsto per tutto l'anno, nell'ambito della tematica alla quale è stato dato il titolo: “La famiglia come luogo di relazione e di crescita nella fede”, a partire dalla relazione nella coppia, con i figli e fra tutti i componenti il nucleo familiare.
Vogliamo ora, qui di seguito, fornire una breve sintesi degli incontri successivi, svoltisi a partire da novembre e fino allo scorso marzo 2014.
Domenica 24 Novembre 2013 si è avuto l’incontro su ”Vita di coppia e maturità personale” tenuto da Fiorella Gargano. Ci siamo riuniti nei locali della Parrocchia Santa Chiara (parrocchia vicina alla Sede), il cui giovane e amico parroco ci accoglie sempre con piacere e ci coinvolge nelle belle e animate celebrazioni eucaristiche.
Fiorella ha introdotto il tema attraverso la visione di alcune slides, seguite da una relazione il cui nucleo centrale è stato: “Conoscere se stessi per accogliere l’altro”. Ad amare si impara lungo un itinerario che è sempre unico e specifico per ogni coppia e per ogni partner; l’amore è una possibilità che si costruisce profondamente facendo un percorso evolutivo individuale. La creazione della coppia e la possibilità di tenerla in vita esprimono la capacità dell’uomo e della donna di sviluppare spazi per la propria individualità e per aumentare l’intimità del loro stare insieme. La coppia non va così intesa come la somma e l’accostamento di due individui, ma come il progetto di vita di due persone che lavorano alla sua realizzazione.
Utile è stata la griglia di lavoro: “Il nostro progetto di coppia” che ci è stata data per essere compilata da entrambi i coniugi. Ricco e coinvolgente il dibattito che si è concluso con un momento di preghiera e con la lettura di una poesia di K. Gibran dal titolo: “Cantate e danzate insieme”.
Alla fine, i figli, impegnati durante tutto il giorno in un laboratorio creativo con la realizzazione di diversi lavori (tra cui due cuori sovrapposti con tante scritte d’amore …), hanno regalato le loro creazioni ai genitori. L’incontro si è concluso con lo scambio di affettuosi e caldi saluti e negli occhi di ognuno si leggeva la voglia di presto reincontrarsi.
Domenica 26 Gennaio 2014, riuniti ancora nel salone parrocchiale di S. Chiara, abbiamo riflettuto e ci siamo confrontati sul tema, presentato sempre da Fiorella Gargano, riguardante “l’arte della comunicazione” nei suoi vari aspetti: verbale, non verbale, espressivo, contestuale …
È stato utile capire come, nella nostra quotidianità, siamo abituati a interagire con gli altri in maniera sbagliata e di come, invece, è importante riflettere sui nostri errori, su ciò che dovremmo migliorare e sulla responsabilità che abbiamo di vigilare sulle modalità relazionali per potere essere costruttori consapevoli del nostro universo. L’arte del dialogo non è solo una tecnica per comunicare efficacemente, ma è, anche e soprattutto, una maniera per migliorare se stessi e il mondo che ci circonda. La comunicazione nella coppia, poi, (e in ogni relazione umana) funziona se, prima di tutto, i due interlocutori sono predisposti ad ascoltare e conoscere se stessi con un atteggiamento di accoglienza e di stupore per la meravigliosa realtà dell’essere umano di cui ognuno è espressione; se è vivo questo atteggiamento, sarà più facile vedere l’altro con gli stessi occhi di una curiosità non giudicante, ma attenta alla ricchezza umana della persona che ci sta accanto. Il dibattito che ne è seguito, come sempre, è stato vivace ed interessante.
I ragazzi e i bambini presenti, anche questa volta hanno creato, con delle tecniche di riciclo, originali lavori suscitando interesse e ammirazione fra gli adulti. Il tutto si è concluso con un momento di festa e di degustazione.
Sabato pomeriggio 22 e domenica mattina 23 febbraio 2014 presso la Sede dell’I.T. di Via Basile, il gruppo è tornato a incontrarsi per riflettere sul tema: “Genitori e figli: il conflitto necessario”, accompagnati stavolta da tre esperte Marinella, Patrizia e Mimy (psicologa ex-alunna della Residenza Universitaria IT di Roma) dell’Associazione NOUS-Comprendere per trasformare (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), venute appositamente da Bologna.
Le dinamiche adottate sono state di grande aiuto per aumentare la consapevolezza nelle relazioni familiari; si sono condivise alcune esperienze familiari che ci toccano nel vivo, personalmente. Ognuno si è sentito a proprio agio e ha esposto in totale libertà eventi di storie personali, generando, così, un interscambio intimo e profondo, in un clima di massima fiducia e di coesione.
L’adolescenza è l’età dell’allontanamento, il momento di rottura, l’ora della crisi: non ci si può ostinare a cercare la gradevolezza a tutti i costi … Il conflitto tra genitori e adolescenti è sano. Una relazione non faticosa non è una relazione significativa. Gli adulti hanno il dovere di dare regole agli adolescenti, creare gli argini giusti per la strada che prenderanno. I genitori non possono sapere tutto della vita dei loro figli, non devono pretendere la confidenza, né abolire i conflitti. Come diceva Kant: “È la resistenza all’aria a consentire il volo”.
Le esperte, diventate amiche del gruppo, ci hanno offerto delle indicazioni di base e delle strategie (che riportiamo) per la gestione del conflitto.
INDICAZIONI DI BASE: un’organizzazione chiara (orari, uscite, computer, aiuto domestico, …);
la coesione tra genitori (parlare sempre a nome della coppia, senza cercare alleanze sottobanco); l’applicazione coerente degli accordi: alla trasgressione corrisponde la sanzione educativa prevista. STRATEGIE: imparare a non intervenire subito; “prendermi cura delle mie emozioni” (se reagisco a caldo, il mio intervento non sarà efficace, trasmetterà ansia e preoccupazione); applicare la “strategia del gatto”: aspettare che i ragazzi si avvicinino, che abbiano voglia di comunicare e a quel punto porre domande maieutiche (ad es. come ti senti oggi?), non di controllo o di odiosa routine (es. com’è andata oggi a scuola? ...); adattarsi al prezioso mantra montessoriano: “aiutami a fare da solo”. Quando la trasgressione è inaccettabile, sfoderare l’arma del silenzio “attivo”: segnala che c’è qualcosa che non va.
Abbiamo costruito LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI; gli strumenti che insieme abbiamo pensato di mettere in campo e che abbiamo depositato nella cassetta sono: ascolto/ prendere tempo/ non voler vincere a tutti i costi/attenzione ai modi della comunicazione/dare nome alle proprie emozioni/coesione tra genitori/importanza della consapevolezza di sé.
Alla fine dell’incontro le nostre amiche esperte si sono espresse dicendo che hanno apprezzato il clima di famiglia che si è creato, la gioia, la libera condivisione, l’entusiasmo e il coinvolgimento nella partecipazione agli incontri. Originale la dinamica finale di saluto che ci hanno proposto: ognuno era invitato a dire ciò che prendeva e ciò che lasciava di questa esperienza, esprimendo ciò che alla persona era stato utile e ciò che c’era stato di negativo.
Ci siamo salutati con un momento di festa e un arrivederci per poter continuare il cammino intrapreso.
Sabato pomeriggio 22 e domenica mattina 23 Marzo 2014
La comunità si dà appuntamento nella sede I.T. di Via Basile per incontrarsi e riflettere sul tema: “La comunione degli sposi: la famiglia sorgente di comunione”, guidati dalla preziosa presenza di Don Piero Frizzarin, venuto da Rossano Calabro (CS) e di cui abbiamo apprezzato la straordinaria capacità comunicativa, frutto di esperienza e di competenza nel campo delle problematiche familiari.
Con delle domande provocatorie, Don Piero ci ha portato ad analizzare alcuni comportamenti che inducono ad acquisire fiducia all’interno della coppia per creare una relazione autentica. Una relazione così si baserà sulla creazione di un’intimità profonda che ci porta capire, ad accogliere i bisogni dell’altro e a rispondere al suo appello. Da qui scaturisce un’etica della responsabilità: l’altro non mi è più estraneo, ma, in un’ottica d’amore e di rispetto reciproco, diventa parte di me, diventa persona di cui mi faccio carico, di cui mi sento responsabile .
Abbiamo riflettuto, anche, sugli aspetti che favoriscono o diminuiscono la comunione-intimità all’interno della coppia, comunione che è fondamento e legame che si riflette su tutti i componenti della famiglia, di cui parte importante sono i figli.
Particolare attenzione è stata posta alla vita di comunione nella SS. Trinità tra Padre-Figlio-Spirito Santo. Don Piero ci ha parlato di alcuni brani evangelici in cui ritroviamo l’esempio della dolcezza, tolleranza, affabilità, perdono … e di come la nostra vita deve scorrere parallelamente “alla Parola”.
Ogni argomento è stato arricchito da abbondante materiale cartaceo in modo che ciascuno a casa, con i propri tempi, potesse rivedere e riflettere personalmente sui diversi contenuti offerti.
Diversi i punti trattati a partire dal percorso personale per raggiungere la consapevolezza e l’intimità
• le 5 componenti che creano intimità nella coppia: intimità intellettuale, sociale, emozionale, spirituale e fisica;
• gli elementi che creano e favoriscono intimità nella coppia: fiducia, apertura, presenza emotiva, il prendersi cura …;
• elementi che ostacolano: gelosia, non sentirsi accolti, sfiducia …;
• l’intimità è contagiosa e si diffonde a tutti i componenti della famiglia e offre un’alta sicurezza emozionale ai figli;
• testi biblici sull’intimità nella SS. Trinità:
. tenerezza (in Marco 10,13-16: "lasciate che i bambini vengono a me")
. dolcezza
. tolleranza (in Matteo 7,1-5)
. magnanimità (in Matteo 5,38-42: "occhio per occhio … perdono")
. condivisione (in S. Paolo ai Romani 12,9-12: "abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri").
• La casa dell’amore deve avere porte per far entrare altri nella condivisione esperienziale … e finestre per far entrare luce e aria, strumenti per alimentare la crescita emotiva, affettiva …;
• “La favola delle tre chiavi”;
• Don Piero dà suggerimenti su come la coppia deve fare il suo “orario della settimana”; spiega l’importanza che, per una crescita armonica della coppia, è necessario cercare e trovare (tra i vari impegni) lo spazio e il tempo per curare la propria intimità, fissando dei veri e propri appuntamenti fra i due patners.
Alla conclusione dei lavori e dopo la celebrazione eucaristica, i presenti si sono fermati per un momento di convivialità in un clima fraterno di festa e di comunione.
Angela Signorino e Mirella Marino