Famiglia,  luogo di crescita nella santità”: incontro MIT Adulti a Palermo

 

 

 

Palermo 25 maggio 2014Come ogni  quarta  domenica del mese, il passato 25 Maggio, il MIT-Adulti di Palermo si è riunito presso la Parrocchia Santa Chiara per approfondire insieme il tema: “Famiglia: luogo di santità”.

 

Alle ore 11,30, la Celebrazione eucaristica ci ha coinvolti in un clima di gioia e di festa per i bambini della Parrocchia che per la prima volta si avvicinavano al sacramento della Comunione.

 

Subito dopo il gruppo MIT si è incontrato nel salone parrocchiale per presentare il programma della giornata.

A continuazione si è sottolineata la felice coincidenza di data tra il nostro incontro e il pellegrinaggio mariano di tutta l’Istituzione Teresiana al Santuario di Nostra Signora di Covadonga (Nord della Spagna). Abbiamo ricordato che l’IT., universalmente rappresentata a Covadonga da alcuni membri provenienti dai diversi continenti, perpetua negli anni la tradizione (iniziata nel 1934 per volontà del suo fondatore S. Pedro Poveda) di recarsi al Santuario per rendere omaggio alla Santina (così viene chiamata l'immagine di Maria collocata in una grotta sul fianco della montagna nei pressi del Santuario, n.d.r.), e presentare così le necessità di tutta l’Associazione. Pedro Poveda, infatti, raccomandava ai membri della sua Opera di andare lì “per cercare le luci e gli aiuti necessari nel luogo stesso in cui ebbe origine l’Istituzione Teresiana e per trovare conforto e difesa in ogni momento della vita”.

 

 

Palermo 25 maggio 2014Poi, in un clima di famiglia e di gioiosa fraternità, si è pranzato insieme con un finale a sorpresa: i festeggiamenti per il compleanno di una nostra giovane amica di nome Silvana, mamma di quattro figli, con la consumazione di una gustosa torta, amabilmente procurata dal marito Piero e dai figli; la comunità teresiana le ha fatto dono del testo “Amici forti di Dio”, con l’augurio che la lettura degli scritti di San Pedro Poveda la possa condurre a una maggiore conoscenza della spiritualità dell’IT.

 

 

 

Alla fine del pranzo, Vita Orlando ci ha introdotto al tema con una domanda di base: che cosa è la santità? A partire da tale domanda, Vita ha richiamato la nostra attenzione sul capitolo 5° della Lumen Gentium, uno dei documenti più importanti del Concilio Ecumenico Vaticano II, in cui si dichiara l’universale chiamata alla santità per tutti; si afferma con chiarezza che nella Chiesa nessuno ne è escluso, e che tutti i fedeli laici sono chiamati alla santità. “Tutti i fedeli (…) sono chiamati alla santità, secondo le parole dell’Apostolo Paolo: - Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione - (1 Ts 4,3; Ef 1,4) e tutti, di qualsiasi stato e grado, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità e che tale santità promuove nella stessa società terrena un tenore di vita più umano” (nn. 39- 40). Tutti chiamati “secondo i propri doni e uffici” e che gli sposi sono chiamati alla santità “seguendo la loro propria via”.

 

Palermo 25 maggio 2014Per tutti i cristiani, allora, il cammino di santità è una crescita quotidiana nella grazia battesimale; diventare santi significa sviluppare al massimo le potenzialità del nostro essere, quella forza verso il bene immessa in noi con il battesimo, che ci fa fare la volontà di Dio momento per momento e che ci porta ad una progressiva identificazione con Cristo: “finchè Cristo non sia formato in voi” (Gal 4,19), come sottolinea S. Paolo.

 

Quindi, santi non si nasce, lo si diventa giorno dopo giorno con fatica, cercando di superare i limiti e le fragilità della nostra natura, del nostro comportamento; la santità fa leva sui lati positivi del temperamento umano e anche su quelli che potrebbero essere negativi per raggiungere il bene. In questo cammino si vivono momenti di grazia ma anche di lotta, di tensione e di sconfitta ma con la certezza  che non si cammina mai da soli e che si è sempre sostenuti dalla grazia di Dio. La chiamata alla Santità  è una chiamata personale che esige una risposta personale positiva  alla proposta di Dio.

 

 

 

ElisaÈ stato in questo momento di riflessione che si è presentato un modello contemporaneo di santità, Elisa Giambelluca, membro dell’I.T., di cui, nel 2009, si è avviato il processo di Beatificazione.

 

Abbiamo conosciuto alcuni tratti della sua vita e il suo stile di santità che l’ha condotta all’unione intima con il Signore. Donna semplice ed interiore, rispose sempre con gioia e slancio ad ogni proposta di lavoro; attenta ai segni dei tempi e impegnata a promuovere l’uomo nelle varie realtà in cui si inseriva, collaborò con gli altri alla trasformazione sociale dell’ambiente in cui viveva, a partire dall’educazione dei giovani e dalla cultura. “La santità non è un lusso è un semplice dovere ... una santità senza rumore, ma vera e feconda per la Chiesa” lei stessa affermava.

 

 

 

Ma, la santità in famiglia è possibile? La famiglia può diventare un cantiere di santità?

 

 

 

 

 

 

 

Dio creando la coppia ha rilevato all’uomo il suo essere in comunione, comunione realizzata dai coniugi mediante il sacramento del matrimonio che diventa dono  per la Chiesa e per il mondo.

 

 

 

 

 

 

 

La coppia Maria Corsini e Luigi Beltrame Quattrocchi, beatificata nel 2001 da San Giovanni Paolo II, è stata la prima coppia beatificata nella Storia della Chiesa e che noi abbiamo conosciuto con la proiezione di un bellissimo power point. A 20 anni dalla “Familiaris Consortio”, il Papa con tale beatificazione, ha voluto dare attuazione ai contenuti di questa sua Esortazione apostolica.

 

Il loro esempio di sposi, la loro profonda vita di fede, la pratica quotidiana di pregare in famiglia ebbero  i propri effetti sui figli che si sentirono tutti e quattro chiamati alla vita consacrata. La loro esistenza nel 1905, fu un cammino di santità, un andare verso Dio attraverso l’amore coniugale. Instancabili  testimoni di carità e di generosità evangelica, avevano a cuore i problemi della società e della nazione; animatori di gruppi e di movimenti laicali svolsero un intenso servizio presso l’Azione Cattolica, l’Agesci, Rinascita cristiana, l’Unitalsi …

 

Palermo 25 maggio 2014“Il matrimonio è una via maestra per diventare Santi”, ci ricorda ancora oggi papa Francesco. “La santità richiede il donarsi con sacrificio giorno dopo giorno”. Per la loro vita concreta di famiglia, gli sposi si aprono all’amore, alla solidarietà, all’accoglienza, al perdono, all’educazione dei figli, ad equilibrare l’io con il noi ... Quindi, la famiglia è il  luogo dove  si  cresce nella fede, in un cammino quotidiano, verso uno stile di vita che conduce alla santità; il luogo dove si può vivere una fede alimentata ogni giorno dalla  preghiera, dall’ascolto della Parola, dall’Eucarestia, dalla carità …

 

 

 

Il percorso possibile di santità in famiglia e il suo conseguente stile di vita  è stato  testimoniato, oltre che dalla vita dei Coniugi Beltrame Quattrocchi, anche da due coppie presenti all’incontro: Francesco e Rosalba, Guido e Sonia. Sposati entrambi da un decennio, sono generosamente intervenuti per testimoniare il loro impegno di santità in famiglia, intrapreso dopo una profonda crisi che hanno dovuto affrontare nel loro matrimonio: il passaggio dal vuoto e dalla quasi rottura del loro stare insieme alla rinascita in Cristo. Il loro “riscoprirsi” come  persone con una identità  umana e spirituale, e grazie alla vicinanza di una comunità, con cui hanno vissuto forti momenti di preghiera, sono giunti a capire che solo in  Cristo si trova la via, la verità e la vita e che solo su di Lui potevano fondare la loro unione e la loro vita di famiglia.

 

Palermo 25 maggio 2014“La santità promuove nella stessa società terrena un tenore di vita più umano”, ci dice il Concilio nella Lumen Gentium; la santità, quindi, non ci allontana dalla realtà in cui si siamo inseriti, anzi ne assume tutta l’umanità. Tutto ciò coglie la descrizione di un basilare binomio del carisma teresiano “pienamente umani e tutti di Dio (cioè santi)”, binomio da vivere che San Pedro Poveda volle per i membri dell’Istituzione Teresiana.

 

Nello stesso incontro, c’è stata la presenza di un gruppo di 15 adolescenti, figli delle coppie partecipanti, riuniti in un laboratorio guidati da Federica, e che si sono impegnati a riflettere sul tema della gioia: gioia espressa sia nel linguaggio con composizioni che in forma artistica con disegni, sia in forma canora con l’apprendimento e l’esecuzione di un canto sulla “gioia”.

 

Nel momento conclusivo dell’incontro, i ragazzi sono intervenuti relazionando sui contenuti della gioia che avevano interiorizzato e coinvolgendo tutto il gruppo al completo nel canto che avevano imparato.  Alla fine, abbiamo ringraziato il Signore per la bella esperienza fatta e, tenendoci per mano in  un grande cerchio,  abbiamo pregato con il Padre Nostro.

 

Angela Signorino