Pedro Poveda bambinoLinares (1874-1894)


Linares era una cittadina importante, le miniere di piombo, in pieno sfruttamento, attraevano immigrati per lavorare in esse, anche se dovevano vivere, come purtroppo succede, in condizioni difficili. Ma vi furono persone che fecero grandi fortune. Piena di contrasti, questa città era anche un campionario dei diversi partiti politici e delle tendenze culturali che stavano sorgendo o si dibattevano in Spagna.

La famiglia Poveda apparteneva, in un certo senso, ad una classe media colta, sensibile ai problemi sociali, e con amici tra i poveri e tra i ricchi. Don Giuseppe era chimico in una Società mineraria e la madre si prendeva cura della numerosa famiglia con cinque figli maschi. Pedro fin da bambino prende contatto con i problemi degli operai delle miniere e dei bambini che vi lavorano.

Pedro visse la sua fanciullezza nel vasto ambiente familiare con nonni, zii, cugini, ecc. e presto manifestò grande attrazione per il sacerdozio. Egli stesso racconta del suo amore, da bambino, per "le messe" e noi possiamo ancora ammirare i vestiti e paramenti che con affetto gli cucivano le zie per celebrarle. Tuttavia il padre non permise subito che soddisfacesse il suo desiderio, perché desiderava che la sua vocazione si consolidasse. Ma poi, per la sua prolungata insistenza, gli diede il permesso di entrare in seminario a Jaén a 15 anni, a patto che concludesse anche gli studi di Baccellierato. E così avvenne. Ottenne questo titolo nel 1893.

Cominciare a prepararsi per diventare sacerdote "è stata la più grande gioia che mi avessero potuto dare. lo sognavo il seminario e passavo il tempo facendo progetti", scriveva più tardi. In questi anni del seminario si impegnò nell'adempimento dei suoi obblighi di studente e nella carità con i poveri.

Le difficoltà economiche della famiglia, per la prolungata malattia del padre, lo costrinsero a chiedere una borsa di studio, che gli fu concessa dal nuovo vescovo della diocesi nel seminario di Guadix (Granada), dove si trasferì nel 1894. Lì terminò i suoi studi e contemporaneamente svolse alcuni servizi nella diocesi.

Pedro Poveda sacerdote

Il 17 aprile 1897, Sabato Santo, fu ordinato sacerdote nella cappella del Vescovado, dove celebrò la sua prima Messa Solenne il giorno 21. Nel futuro furono queste le date personali

che ricordò e celebrò maggiormente. Soleva ripetere: "Signore! Che io sia sacerdote sempre in pensieri, parole ed opere".

Ai sacerdoti che come lui sono stati chiamati ad una speciale configurazione con Cristo, unico Mediatore, don Pedro Poveda continua ad offrire la testimonianza del proprio atteggiamento, espressa in una nota personale del 1933: "Signore, che io pensi ciò che tu vuoi che io pensi; che io desideri ciò che tu vuoi che io desideri; che io parli come tu vuoi che io parli; che io operi come tu vuoi che io operi. Questa è la mia unica aspirazione". O detto più brevemente in tante occasioni: "ogni giorno desidero di più compiere in me la tua Volontà sempre e in tutte le cose";" tutte le mie preghiere si indirizzano a: "doce me facere volumtatem tuam" (insegnami a fare la tua volontà).

L’Eucaristia era, e non poteva essere diversamente, l’autentico centro della sua vita sacerdotale, per cui abbondano nei suoi scritti suppliche come questa: "Signore, possa io celebrare ogni giorno meglio la Santa Messa"; "sono trascorsi già 36 anni da quando sono stato ordinato sacerdote. Quanto vivrò ancora? Solo Dio lo sa. A Lui chiedo la grazia di non tralasciare di celebrare un solo giorno con fervore la S. Messa".

 

 

1. Linares (1874-1894)

2. Guadix (1894-1905)

3. Covadonga (1906-1913)

4. Jaén (1913-1920)

5. Madrid (1921-1936)