Finché Cristo si formi in voi (1919)

L'ideale che perseguiamo

Ed ecco la mia costante preoccupazione, qui sono diretti tutti i miei: consigli: che Cristo si formi in voi, che rappresentiate Cristo, che siate, insomma, veri cristiani, poiché, secondo san Basilio, la definizione di cristianesimo è l'imitazione di Cristo. Che la vita di Gesù si manifesti in voi, perché tutti quelli che sono stati battezzati in Cristo, devono essere rivestiti di Cristo. Questa è la formazione che desideriamo per voi, questo il vero teresianesimo, questa la realizzazione dell'ideale che vogliamo perseguire; e fino a che non avrete messo tutto il vostro impegno nello studiare, conoscere, amare e imitare Cristo, non avrete cominciato la vostra formazione; e, fino a che non avrete fatto progressi in questo esercizio, non avrete fatto un passo avanti nel cammino della vostra formazione, che sarà tanto più completa e perfetta quanto più e meglio avrete imitato il divino modello.


L'uomo scopre il capo davanti a Gesù

Non vi capita, qualche volta, di chiedervi quale concetto ha l'uomo di Cristo? Non soffermate la vostra attenzione su ciò che è Cristo anche per chi lo considera, in modo eretico, solo uomo? [...]

L'uomo parla di Cristo con venerazione, perché lo considera Dio, o perché lo ammira come uomo straordinario. Ma strano contrasto: quest'uomo, che così scopre il capo davanti a Gesù, ridicolizza e disprezza i cristiani, che sono o devono essere gli imitatori di Gesù. Ci sarà in ciò un mistero? Potremmo raccogliere qualche utile insegnamento da così esecrabile lezione? Vediamolo. Se chi, nel giudicare la dottrina e gli esempi di Gesù, prescinde dal suo carattere divino, ma nell'umano esalta i suoi saggi insegnamenti e i suoi ammirabili esempi, vedesse in ciascun cristiano l'incarnazione di questa saggezza e la riproduzione di quella vita esemplare, loderebbe i cristiani che, con tanta perfezione, rappresentano e imitano l'uomo straordinario.


Perché disprezzano i cristiani?

È fuori dubbio che chi odia Cristo, chi in modo satanico lo perseguita, perseguiterà e odierà quelli che lo seguono e lo imitano. Forse le nostre mancanze, le inesattezze con le quali imitiamo gli esempi divini, la mancanza di fedeltà all'originale, la mistificazione dei suoi insegnamenti, le tergiversazioni nella sua dottrina sono la causa dei disprezzi? [...]

Comprendo che è molto delicato il punto che oggi vi sottopongo, ma non cesso di pensare che il suo studio è molto utile. Perché il nostro amor proprio è incline a vedere, nel desiderio di giustificarsi ad ogni costo, solo ingiustizia nelle critiche al nostro cristianesimo, quando ci saranno, chissà, molte situazioni in cui noi siamo colpevoli, e la critica degli altri è giusta rivendicazione.


Il nostro falso cristianesimo

Ripercorrete con me la nostra storia; torniamo con il pensiero ai fatti, alle parole e alle omissioni di cui siamo responsabili, ricordiamo i giudizi che tutto ciò ha meritato e vediamo se, trascorso del tempo, conosciuti meglio i fatti, liberi dalle passioni che ci dominavano in quel tempo, e, alla luce del maggior fervore che oggi abbiamo, conveniamo che le critiche degli uomini e il giudizio della gente, allora, per persecuzione ingiusta, si presenta ora ai nostri occhi pena meritata per il nostro falso cristianesimo, salutare rimprovero alle nostre colpe e perfino condanna necessaria per ristabilire il regno di pace e di giustizia. [...] Non lo dubitate, la dottrina di Cristo, professata con fede viva e praticata con abnegazione eroica, risplende, brilla e si impone con forza irresistibile [...].


Condanna necessaria?

Ciò che non è possibile, ciò che non accadrà mai, è che non stando con Gesù, non professando la sua dottrina, non imitando le sue virtù, volendo vivere divisi, volendo apparire cristiani essendo interiormente pagani, meritiamo ciò che meritarono i santi che, in fine, sono i veri cristiani [...]. Rispondete a queste domande: quando siete stati umili come Cristo, caritatevoli, dolci, amorevoli, prudenti, innamorati di Dio, fervorosi nella preghiera, fiduciosi nella misericordia, è allora che siete stati perseguitati, più criticati, è allora che i più grandi mali sono venuti su di voi?


Veri cristiani

Ricordatelo bene e fate memoria se quando più avete sofferto, quando vi si trattò nel modo peggiore, quando avete vissuto con minore tranquillità, era il momento in cui non eseguivate con purezza di intenzione il vostro lavoro, il momento in cui la vanità era il vostro sprone, il momento in cui cercavate di piacere al mondo.

Se Cristo vive in voi, se lo imitate nella pazienza, nell'umiltà, nella mansuetudine e in tutte le virtù; se siete, in una parola, imitatori fedeli di Cristo, veri cristiani, anche se patirete per Cristo, il vostro martirio sarà breve.