Siete stirpe eletta (14 febbraio 1920)


L'apostolo san Pietro, nel secondo capitolo della sua Prima lettera, ammonisce i cristiani a dare frutti corrispondenti alla loro dignità e a soffrire con pazienza a imitazione di Cristo.

A chi parla san Pietro? Lo dice lui stesso:


“A voi, che siete stirpe eletta, gente santa, popolo che Dio si è acquistato. A voi che, un tempo, eravate non popolo, ma ora siete popolo di Dio”.


E, se è ben certo che voi, come dice il santo apostolo, eravate «non popolo» un tempo, cioè, se prima d'ora, pur essendo buoni, retti e giusti, non formavate un popolo, un'associazione, non avevate comunione di interessi, di ideali e di aspirazioni, ora siete popolo di Dio, perché Dio vi ha riuniti; Dio vi ha chiamati; nel suo nome e per la sua gloria vi ha radunati; difendete la sua dottrina, e i vostri desideri sono santi e comuni. Proprio perché siete così san Pietro vi chiama «stirpe eletta, gente santa, popolo che Dio si è acquistato».


Ricevere molto e non dare nulla?

Voler ricevere molto e non dare nulla; voler vivere a nostro piacere, in una tranquillità imperturbabile, godendo dei doni del Signore e non sentendo le miserie è un sogno irrealizzabile. «Il discepolo non deve essere più del maestro» (Mt 10, 24) né possiamo godere con Cristo senza soffrire con lui né per noi c'è da tracciare una strada diversa da quella che hanno percorso la santissima Vergine e i santi.

Quel cristianesimo adulterato di chi pretende liberarsi dalle persecuzioni, dalle calunnie e dal martirio, desiderando, nello stesso tempo, vivere molto uniti a Cristo, non si può professare. Siete «stirpe eletta», perciò dovete vivere la vita di questi eletti, e la loro vita è identica a quella di Cristo, primo dei predestinati; se siete «gente santa», dovete sapere che non c'è altra santità se non quella di Cristo [...]; se siete «suo popolo», dovete difendere i suoi diritti, confessare la sua fede, estendere il suo regno e unirvi a quelli che militano sotto il suo vessillo.


Lasciare ogni inganno

L'apostolo parla così perché si dirige a coloro che hanno lasciato, abbandonato, disprezzato ogni malizia, ogni inganno; cioè, a coloro che non vogliono essere in un modo e apparire in un altro, prendere ciò che conviene e lasciare ciò che disturba, ingannare il mondo con una furbizia che ritengono prudenza, zelo, riservatezza conveniente e precauzione opportuna; a coloro che hanno lasciato ogni finzione e con un coraggio, degno della bontà della causa che difendono, confessa- no Cristo pubblicamente, in ogni momento e in ogni luogo. [...]

Sappiate che questa è la volontà di Dio: che operando bene, facciate zittire l'ignoranza degli uomini imprudenti. Facendo del bene ai vostri alunni, svolgendo bene le vostre lezioni, facendo bene le vostre spiegazioni, i vostri scritti, i consigli accademici, le assemblee, gli incarichi che vi sono conferiti. Non è sufficiente chiamarsi cattolico, parlare di pietà e apparire tra i buoni; per compiere la volontà di Dio, che deve essere regola della vostra vita, bisogna unire le opere alla fede, bisogna esercitarsi nel fare del bene a tutti, nel fare bene ciò che facciamo, che equivale a fare del bene a noi stessi. [...]

Se qualcuno tenta di accusarvi di egoismo, di parzialità e di ignoranza e incespica ad ogni passo nel vostro distacco, nella vostra giustizia e nella vostra preparazione, nella vostra abnegazione, carità e capacità di iniziativa, come non dovranno zittirsi?


Uso dei nostri diritti

Aggiunge, però, san Pietro: «Come liberi, anzi come servi di Dio». Come liberi, con una santa libertà per fare il bene, non temendo la critica né ciò che diranno i mondani; non nascondendosi né occultandosi come se si tramasse il male; non tradendo la fede per timore di dispiacere agli uomini; senza rispetto umano. Senza provocazione né imprudenze, senza ostentazione né esagerazioni, ma con coraggio e santa intrepidezza, confessando Cristo in ogni luogo. [...] Non siamo tanto timidi, timorosi e pusillanimi da farci spaventare e intimidire dall'audacia dei nemici; non confondiamo l'imprudenza e la provocazione con l'uso e l'esercizio dei nostri più sacri diritti. [...]

San Pietro, dopo aver detto che la libertà non deve essere un velo per coprire la malizia, aggiunge: «Onorate tutti, amate la fratellanza; temete Dio; onorate il re». Programma più che esauriente per il vostro agire.