Fino ad allora non conoscevo che una piccola periferia di Palermo, non avevo che mani vuote, un cuore pieno di sogni e si apriva davanti a me una Palermo nuova, infinita, povera, fredda che nessuno voleva vedere, che nessuno voleva conoscere. Non potevo rimanere zitta ed inerme dinanzi a questo appello: se ami qualcuno o qualcosa veramente, ami anche ciò che non ti piace, ciò che ti disturba, ciò che ti ferisce, non volti le spalle dall’altra parte!  La notte che si apriva davanti a noi era lunga fredda e ostile, incontravamo gruppi di senzatetto alcuni silenziosi e abbandonati, altri che rumoreggiavano organizzati, che facevano quello che potevano per crearsi una vita o qualcosa che vi assomigliasse, ma nel loro vociare c'era scritto che ormai erano finiti per strada per sempre, messi all'angolo della sventura; non andavano da nessuna parte, il loro impegno arrivare al giorno dopo. Passavamo davanti a loro con attenzione ma con discrezione, guardavamo se quelli che conoscevamo erano sempre lì e se mancava qualcuno veniva un groppo in gola ma nessuno chiedeva. Morti o afferrati dalla miseria? la miseria: quella che non si vuole vedere, come l’angolo delle donne lì ai confini dell’umano proprio a pochi passi da noi. In genere si corre sempre pensavo e quando si va veloce non si può vedere niente e tutti oggi camminano veloci, ma il pulmino va lento e non si dimentica di nessuno. Se si vede. Non si può più camminare viene voglia di piangere, vomitare guidare perché Dio mio le cose stanno così?

Ci hai insegnato ad esserci con discrezione senza parlare, senza aspettarsi nulla, nessun cambiamento. Io credevo che quelle mani tese che offrivano una bevanda calda avrebbero prodotto una trasformazione, una conversione, una rivoluzione nei riguardi di coloro che hai amato più di te stesso: gli ultimi .Il vero cambiamento era rivolto a noi, ai nostri cuori ,a mettere finalmente in discussione la nostra vita comoda, le nostre case calde ,ad aprire i nostri occhi alla verità.

 La tua missione ha sempre messo d’accordo tutti nessuna distinzione di religione, lingua, cultura, colore della pelle. La tua stessa vita è stata la vera protesta nei confronti di una società che nega i diritti essenziali, che non dà dignità alla persona. Non ti sei mai arreso davanti a niente e nessuno. Ricordo le tue visite da lontano durante il lockdown. Il tuo silenzio è stato il grido che è arrivato al cielo. Oggi nel mio cuore attraverso il tuo volto, i tuoi occhi, il sorriso di Dio si posa nella nostra bella città. Grazie fratel Biagio e arrivederci.

                                                                                                                  Alessia