Pellegrinaggio nei luoghi del beato Rosario Livatino, magistrato di Canicattì.

Il 25 giugno scorso, la fraternità dell’Istituzione Teresiana di Palermo ha organizzato un pellegrinaggio nei luoghi del giudice Rosario Livatino, beato e martire, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990, mentre stava percorrendo, come tutti i giorni, la strada statale per recarsi al lavoro presso il Tribunale di Agrigento.

Livatino cadde vittima innocente di un agguato organizzato da un commando di quattro killer, armati dalla mafia, e barbaramente trucidato.

Riportiamo una lettera al Giudice, scritta da un membro dell’Istituzione TERESIANA che ha partecipato al pellegrinaggio.

 

 

Palermo, 26/06/2023

 

Caro Saro, del resto è così che ti chiamavano tutti gli amici. Anche se non ti ho conosciuto personalmente, ieri mi è sembrato di ritrovare un amico tra i tuoi ricordi: i giocattoli dell’infanzia, i tuoi oggetti personali, la toga. E’ stato come ripercorrere la vita di un membro dell’Istituzione Teresiana, perfettamente in linea con quanto scrive Pedro Poveda: “Stima la giustizia quanto la vita”. Ti ho rivisto seduto in quella scrivania davanti i tuoi odiati e amati libri, libri sempre aperti come te che hai amato la verità più di ogni altra cosa, trasparente come i tuoi sogni ed i tuoi progetti. Per la prima volta ho conosciuto anche la tua bella Canicattì, ricca di storia, di fascino e di contraddizioni come la nostra amata Sicilia. Tra coltivazioni di viti e ulivi, immersi nella meravigliosa campagna che appartiene al baglio dove abbiamo pranzato, ho ripensato al tuo desiderio di vivere la vocazione al matrimonio, a questa e a tutte le tue rinunce per non mettere in pericolo la vita di alcuno. Sapevi già che la tua vita sarebbe stato un dono per gli altri! Il tuo amore per lo studio , il rispetto per la persona chiunque essa sia e qualunque cosa abbia fatto, la stima per i tuoi insegnanti, la volontà ferma di rimanere sordo ad ogni sollecitazione anche mediatica , a qualsiasi forma di agevolazione nel tuo ruolo, la capacità di tendere sempre una mano a chi è in difficoltà, la tua fede matura a volte incerta ma sempre alla ricerca con la consapevolezza di essere “ sotto la protezione di Dio”, ci lasciano anelare di averti come compagno di viaggio per la nostra vita , per la vita dei nostri figli. A loro oggi ci rivolgiamo perché la tua testimonianza e quella di coloro che come Te si sono impegnati per la giustizia fino a dare la propria vita, dia la forza di continuare a lottare per una Terra libera che non è solo la Sicilia, perché in qualsiasi posto il Signore vorrà chiamarli, possano vivere il loro lavoro con senso evangelico, compiere sempre il proprio dovere, essere costruttori di pace, cercatori di giustizia, custodi dei più deboli.

Le tue ultime parole, rivolte ai tuoi assassini: “Che vi ho fatto picciotti? Sono rivolte anche a tutti noi. Che ci hai fatto? Tu, come tutti i santi che ti hanno preceduto, ci hai consegnato la responsabilità di essere credibili e non soltanto credenti!

Davanti alla tua sepoltura, in quella meravigliosa cappella che parla di vita, mi ha colpito il dono di una tesi di laurea, a te affidiamo Beato Rosario Angelo Livatino i sogni di tutti i nostri giovani. Grazie per la tua testimonianza, non smettiamo di sperare e di seminare, vedremo crescere meravigliosi alberi, qualcuno un giorno godrà della loro ombra.

Solo una mamma fiduciosa

Alessia Di Domenico