ISNELLO 2023

 “La presenza di Elisa ci permette di riscoprire il valore della comunità”. Così commenta una signora di Isnello dopo l’incontro serale nel quartiere, uno spazio per stare seduti al fresco della sera per parlare, per condividere esperienze, partendo da Elisa fino ad arrivare al quotidiano. Seduti, l’uno di fronte all’altro, senza telefono, senza televisore, senza computer. Guardandosi negli occhi, ascoltandosi, ridendo. Si raccontano aneddoti, si fanno riflessioni. Questo è il valore da riscoprire oggi: prendersi il tempo per condividere, sotto un cielo stellato, la bellezza della vita, che diventa testimonianza, incoraggiamento, preghiera.

 Preghiera che ha risuonato nel santuario di Gibilmanna. Dopo un roseo tramonto, che ci è stato donato, con Elisa abbiamo pregato Maria, per essere fedeli al Signore e poter trovare nella preghiera la nostra unica forza, la nostra guida quotidiana. “Fedeltà a Cristo, alle aspettative legittime del mondo, alle esigenze radicali del Vangelo...” (Elisa 1973) “Gli uomini e le donne di Dio sono inconfondibili… Preferirei vedere scomparire l’Opera, piuttosto che vedere diminuire in essa la devozione mariana” (Poveda) (data). Queste le parole che hanno guidato silenzio, preghiera e canto.

E come la storia regala testimoni forti e innovatori, il secolo appena trascorso ci ha donato molte figure di educatori importanti. Tra di loro Don Milani, di cui si ricorda il centenario della nascita. Il caro don Milani ha investito in una educazione che pone al centro il ragazzo, “mi sta a cuore”. E questa centralità dell’alunno ha caratterizzato anche l’azione educativa di Elisa. Un insegnamento vissuto come missione: la missione di guidare, sostenere il singolo all’interno della scuola e non solo. Da Rossano è arrivata la testimonianza di cinque alunne di Elisa, divenute loro stesse docenti, che rendono il ricordo della loro insegnante e preside un ricordo vivo, fatto di azioni che mettono l’alunno al centro. “Elisa ha portato innovazione, sperimentazione”; “Nel rimproverare, Elisa usava con ciascuno un tono, una modalità differente, al fine di non ferire la persona, ma di farla riflettere, crescere”.  Non un semplice lavoro, ma una missione.

Elisa ha incontrato anche i ragazzi del suo paese. Un invito a condividere cosa sia la libertà, come si cresce in essa, come la si conquisti. Sognare, avere passioni, piani per il futuro. Sognare è ciò che fanno i ragazzi, in vista del loro futuro.  Ma un sogno senza un “perché” ha poco spessore, mentre esserne coscienti permette di viverlo, cercarlo e magari realizzarlo in un modo che dia vita, che trasmetta una scintilla. Questo tema i ragazzi lo hanno espresso parlando del mondo della scuola, osservando la differenza tra un docente che vive la sua professione con passione e uno che sta a scuola solo per “lavoro”.

Elisa è stata poi ricordata nella celebrazione eucaristica, dove la comunità ha ringraziato il Signore per i suoi tanti doni. Le parole dell’omelia dell’Eucaristia, celebrata dal Vicario generale della Diocesi di Cefalù, don Giuseppe Licciardi, ci hanno ricordato come la santità non sia altro che il limpido dono di sé se stessi; come Elisa abbia portato la croce ogni giorno, con la consapevolezza di non essere mai stata lasciata sola; che l’educazione è proiettare la persona verso una umanità piena. Come don Milani si è dedicato ad educare ragazzi che, altrimenti, non avrebbero avuto futuro, così Elisa, in un ambiente con tante necessità, ha creduto che educare era la strada per la promozione di ogni alunno, fino a renderli soggetti capaci di trasformare la storia. Le parole dell’omelia ci hanno fatto riflettere e hanno anche guidato l’incontro con le famiglie, indicando che è possibile essere uomini e donne che vivono la santità nel quotidiano: facendosi dono reciproco, mettendo l’altra persona e il figlio al centro, rinnegando anche se stessi. La chiamata a vivere la santità nel quotidiano, senza rumore, come ha fatto Elisa, è diventata voce di testimonianze ricche, vere, vissute. Lo scambio ha testimoniato quanto si diceva all’inizio: “Elisa ci permette di riscoprire il valore della comunità” e non solo…

Questi giorni ci hanno donato proprio questo: la bellezza di riscoprire la chiamata a vivere la santità nel quotidiano, fatto di incontri, incontri fra uomini, fra santi, con Maria, con Dio.

                                                                                                                                                                                     Francesca Antonelli