Dall' "informazione" alla "formazione": studiare la realtà, per modificarla...
Ha suscitato scalpore l'intervento con il quale, dagli schermi della rete "all news" da lei diretta, la giornalista Monica Maggioni ha annunciato, pochi giorni fa, che Rainews24 non avrebbe mai più mandato in onda i filmati dell'ISIS.
Viviamo in un mondo caratterizzato dalla sovrabbondanza di informazioni e dalla velocità con le quali le stesse circolano, e - di conseguenza - anche dalla concorrenza, a volte spietata, tra gli "agenti" dell'informazione - giornali, TV, radio, portali internet, social network ecc. - pronti a tutto pur di essere i primi a dare una notizia e soprattutto a farla vedere, a "mandarla in onda" o "in rete", per prestigio, ambizione professionale o puro tornaconto economico. Non è quindi così scontato che il canale della TV pubblica interamente dedicato all'informazione, e con esso il portale on-line Rainews.it, si autocensuri al termine di un faticoso dibattito interno alla redazione, durato diversi mesi - come ha affermato la Maggioni nel suo "editoriale" - e conclusosi con la decisione ferma di non voler diventare - diffondendone i filmati sapientemente studiati - "parte della propaganda" del sedicente califfato, divenuto - ha affermato la direttrice - "una sorta di Hollywood del terrore".