Cosa possiamo dire di Elisa?


cambiare lavoro5. Cambiare lavoro

 

Tu saresti disposto a cambiare lavoro? Bene, se è un periodo favorevole, forse potresti considerare questa possibilità: potresti cercare qualcosa di più vicino a casa, un posto con più grande possibilità di promozione, un’opportunità in cui potresti impiegare meglio i tuoi talenti. Quando si vive in periodi di recessione, invece, potrebbe essere difficile trovare un impiego alternativo, perciò ci accontentiamo di rimanere dove siamo.

Ai tempi di Elisa, la migliore opzione per gli insegnanti in Italia era assicurarsi un posto nelle scuole superiori statali e rimanere nella stessa sede per avanzare nel punteggio. Questo non fu il percorso di Elisa perché lei rispose alle chiamate di andare dovunque c’era bisogno di lei. Il risultato fu che Elisa insegnò in diverse scuole nello spazio di pochi anni. Quella era la sua opzione e noi dobbiamo ammettere che il mondo ha bisogno di persone come lei.

Da Rossano Elisa andò a Torino. Dunque, se guardi una pianta d’Italia che sembra come uno stivale, Rossano è ubicata sul collo del piede e Torino è su sull’alto della gamba. Da un tranquillo paese di mare del sud, lei andò ad una grande città industriale del nord. Per lei fu sicuramente un’esperienza interessante. Infatti, dicono che ci si trovò bene e fu molto coinvolta nella comunità locale. Lasciò Torino dopo pochi anni e andò a Roma. Lavorò nella residenza universitaria dell’Istituzione Teresiana per un po’ e insegnò matematica in una scuola superiore. Pensiamo che Elisa abbia avuto tempo di esplorare anche la città eterna, un’opportunità da non perdere.

Elisa ritornò nel sud, nella scuola di Rossano, questa volta come preside della scuola. Si assunse questa responsabilità e fu a capo della scuola quando si sperimentarono nuovi metodi didattici. Fu una sfida ma anche un periodo di soddisfazione. Affrontò tutte le situazioni con serenità ed ebbe il dono di coinvolgere studenti, insegnanti e genitori. Una persona che è stata preside di una scuola sa che questa è un’impresa veramente lodevole.

Rimase a Rossano dieci anni e poi andò nell’Italia Centrale e insegnò in una scuola di un paese della Sabina chiamato Poggio Mirteto. E fu in questo periodo che scoprì di avere il cancro. Continuò ad esercitare la professione fino a quando poté, ma la malattia ebbe il sopravvento e la portò per una strada dolorosa fino all’altra vita. Aveva solo 45 anni.

Tante scuole!, molti studenti e colleghi! Tante esperienze! Elisa contò le sue benedizioni e ringraziò Dio per queste opportunità.


Cosa possiamo dire di Elisa?
1. Bambini santi
2. Adolescenti santi
3. Studenti santi
4. Giovani professionisti
5. Cambiare lavoro
6. Dicono che lei era santa
7. Perché abbiamo bisogno di santi?