Cosa possiamo dire di Elisa?


Elisa Giambelluca6. Dicono che lei era santa

 

Elisa si affaccia alla nostra attenzione perché la sua diocesi natale, Cefalù in Sicilia, desidera che sia riconosciuta persona santa e meritevole di questo titolo. Si è cominciata una inchiesta giuridica diocesana che speriamo porterà alla sua beatificazione e canonizzazione da parte della Chiesa universale.

Quelli di noi che non l’abbiamo mai conosciuta, potremmo essere curiosi di sapere cosa la identifica come santa. Abbiamo letto che era una persona molto volitiva, che mise cuore ed anima nell’impresa che le si presentava, ma potremmo nominare altri individui che hanno fatto lo stesso.

Forse avremmo dovuto incontrarla almeno una volta per capire perché Elisa è considerata una donna santa. San Pedro Poveda, il fondatore dell’Istituzione Teresiana, diceva che gli uomini e le donne di Dio sono inconfondibili. Ce ne rendiamo conto quando ci troviamo alla presenza di una persona di Dio.

Certamente i santi, come il resto di noi, sono tutti diversi l’uno dall’altro. Potremmo dire che a volte soltanto trovarsi alla presenza di qualcuna di queste persone sante può essere un’esperienza sinceramente sconcertante. Le loro verità spiacevoli possono pungerci sul vivo. Loro vedono le cose con chiarezza, danno voce a ciò che pensano e agiscono di conseguenza. Noi possiamo ammirare questi grandi visionari ed essere d’accordo interamente con loro, ma poi ci ritiriamo nel nostro confortevole guscio. Altri santi irradiano tranquillamente un senso di pace e bontà. Sono veritieri con se stessi e sembrano irradiare una luce dal di dentro. Parlano con naturalezza di Dio e sono ansiosi di condividere con noi questa relazione con Dio. Ci aprono un nuovo mondo che c’interpella senza farci sentire inadeguati e indegni.

Noi, separati da loro nello spazio e nel tempo, non abbiamo mai incontrato molti santi ma troviamo interessante ascoltare le testimonianze di coloro che li hanno conosciuti. La gente che conosceva Elisa ci potrebbe dire di essere stata colpita dal modo come ha portato avanti la sua malattia e si è preparata al suo viaggio verso il cielo. Non ha voluto che le persone vicine a lei soffrissero, ma l’accompagnassero con felicità attraverso quel periodo finale della sua vita. Altri potrebbero dire che sembrava in profonda conversazione con Dio mentre pregava nella parrocchia del suo paese.

Gli scritti di un santo spesso sono la chiave che tocca i nostri cuori e ci dà una conoscenza intima sul loro modo di pensare. Elisa lasciò un diario, ed è questo che ci ha rivelato quanto fosse vicina a Dio. Ella voleva trascorrere i suoi giorni in compagnia di Dio, lavorare come Dio voleva che lei lavorasse, essere la mano di Dio stesa ai suoi studenti e colleghi. Leggiamo come lei prese coscientemente la decisione  di vivere una vita santa. Quando conobbe l’I.T. sentì che essa poteva aiutarla nel suo obiettivo. Elisa aveva trovato la sua strada.


Cosa possiamo dire di Elisa?
1. Bambini santi
2. Adolescenti santi
3. Studenti santi
4. Giovani professionisti
5. Cambiare lavoro
6. Dicono che lei era santa
7. Perché abbiamo bisogno di santi?